Nel Mare nostrum sono rimaste poche centinaia di esemplari di balene. La specie è a rischio a causa del traffico di navi commerciali. La proposta del Fondo internazionale per il benessere degli animali

A sud-est della punta più meridionale dell’Italia, in prossimità della costa greca, vivono gli ultimi capodogli del Mediterraneo orientale, in un’area chiamata Fossa Ellenica. Queste ultime balene sono in grave pericolo: l’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) classifica tutti i capodogli del Mediterraneo come «in via di estinzione», ma in particolare questa popolazione orientale conta solo da 200 a 300 individui ed è considerata dagli scienziati come la più piccola del Mediterraneo.

Una delle principali minacce per queste balene sono le collisioni con navi commerciali. La rotta della maggior parte delle navi dirette a nord da Creta e dal Peloponneso infatti attraversa direttamente l’habitat dei capodogli. La ricerca condotta da Alexandros Frantzis, direttore scientifico dell’Istituto per la ricerca sui cetacei Pelagos, e sostenuta dal Fondo internazionale per il benessere degli animali (Ifaw) insieme al Wwf Grecia ed a OceanCare, ha identificato la Fossa ellenica – a ovest ed a sud del Peloponneso e a sud-ovest di Creta – come habitat critico per queste balene. I mammiferi marini nuotano in profondità e si trovano qui tutto l’anno, unica area in cui sono stati osservati gruppi familiari nel Mediterraneo orientale. Qui si possono osservare le madri con i loro piccoli, a volte persino durante l’allattamento.

I capodogli – nome scientifico Physeter macrocephalus – hanno una struttura sociale complessa non diversa da quella dagli elefanti: vivono in gruppi familiari guidati da una “matriarca” esperta e possono essere visti “socializzare” e comunicare intensamente. I capodogli comunicano attraverso suoni brevi e rumorosi detti «click» e localizzano le loro prede grazie l’eco-localizzazione, in modo molto simile ai pipistrelli. Questi mammiferi acquatici si concentrano di solito attorno alla curva dei 1000 m di profondità, in zone marine dove il fondale oceanico può scendere ben oltre. Una luogo perfetto per queste balene che possono immergersi fino a 2000 m e rimanere sott’acqua per 60-90 minuti, cacciando la loro preda preferita: i calamari.

Il capodoglio è una delle due sole specie di grandi balene che si trovano regolarmente nel Mar Mediterraneo e si crede che questa popolazione sia isolata dagli altri capodogli nel resto del mondo. L’altra grande specie di balena che si trova qui è la balenottera comune, il secondo mammifero più grande sulla terra dopo la balenottera azzurra. Purtroppo, entrambe queste specie di grandi balene entrano spesso in collisione con le navi, fenomeno che gli esperti chiamano «ship strikes». Con la crescente quantità di merci spedite attraverso l’oceano ed il conseguente aumento del numero di navi nei nostri mari, il rischio che…


L’articolo prosegue su Left del 18-24 febbraio 2022 

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