Oggi a Forlì un incontro per ricordare l'impegno civile e il lavoro del grande divulgatore scientifico, prematuramente scomparso nel 2020. Il volume "Acqua", nato da un suo progetto e del fotografo Roberto Besana, gli rende omaggio. Sarà presentato al liceo classico Morgagni nella cittadina romagnola

Il 14 marzo è la giornata del nostro Pi greco. A Forlì oggi si tiene un incontro in ricordo di Pietro Greco, scrittore e divulgatore scientifico che per lunghi anni è stato firma di punta de L’Unità, pilastro di Radio3Scienza e colonna di Left. Chimico di formazione, ha poi trovato la sua strada come giornalista scientifico. Pietro Greco è stato un autorevole sostenitore del concetto di “cittadinanza scientifica” ed ha dedicato molto impegno alla organizzazione dei processi di comunicazione della scienza. Tantissimi e importanti i suoi libri a cominciare dall’opera in più volumi La scienza e l’Europa (l’Asino d’oro edizioni).

Oggi alle 17 il suo lavoro sarà al centro di un incontro al liceo classico Morgagni a Forlì di cui dal 2017 era cittadino onorario. Sono previsti interventi del fotografo Roberto Besana, di Elena Gagliasso, dell’Università La Sapienza, di Roberto Camporesi, presidente della Associazione Nuova Civiltà delle Macchine. Sarà ospite Emilia Di Pace, ricercatrice e moglie di Pietro Greco. (l’evento è trasmesso in streaming attraverso il canale youtube della associazione Nuova Civiltà delle Macchine).

Durante questo pomeriggio in onore di Pietro Greco sarà presentata la collana “Dialogo tra fotografia e parola”( Toepffer/Oltre edizioni), curata da Roberto Besana, fotografo e amico personale del giornalista e studioso prematuramente scomparso nel 2020. Il progetto editoriale dedicato alla natura, all’ecologia, all’ambiente di Toepffer/Oltre edizioni è nato proprio quell’anno da un’idea di Pietro Greco. Continuando in quel solco, attraverso le fotografie di Besana i volumi  sviluppano un dialogo ininterrotto con artisti, scienziati, filosofi, giornalisti, scrittori, amici di Pietro Greco che con i loro scritti hanno voluto rendergli omaggio.

L’idea era quella di una serie di opere che partendo da una fotografia, potessero stimolare l’attenzione verso i temi che da sempre interessavano i due autori cercando così di parlare ad un pubblico più vasto con modalità comunicative differenti; con l’uomo diventato un attore ecologico globale perché la sua economia ha raggiunto il medesimo ordine di grandezza di quella della natura o, più precisamente, della biosfera, diventa indispensabile che la conoscenza di quanto siamo diventati come attori primari sia patrimonio di tutte le persone. Nacque così L’albero – dialogo tra un fotografo ed uno scrittore a cui dovevano seguire il Paesaggio, L’acqua e Segni e forme della Terra, una sorta di viaggio tra gli elementi che più interagiscono con l’uomo, ne condizionano la vita, trattengono traccia del suo passaggio. Ma poi la sorte ha impedito a Pietro di continuare a lavorare a quel progetto. Roberto Besana non l’ha voluto accantonare ma l’ha trasformato in un tributo all’amico, chiedendo ad altri 65 amici di Pietro (65 come gli anni che aveva al momento della sua morte) di scrivere pensieri, parole, riflessioni sul nostro paesaggio in cambiamento a corredo delle 65 foto. L’idea era quella di consegnare metaforicamente la sua penna a tanti scienziati, scrittori, giornalisti che ne prendessero l’eredità culturale e ne completassero l’opera ed il pensiero sviluppando il volume Il Paesaggio – dialogo tra fotografia e parola come tributo alla sua vita. Con questo limite, il curatore non ha potuto raccogliere i contributi di tutti quanti lo hanno stimato, ed ecco allora che, con lo stesso immutato entusiasmo, altri 67 amici hanno dato vita ai testi del volume L’Acqua. Così facendo, si è potuta ottenere un’opera che rispecchiasse nel profondo le sue caratteristiche di ecletticità culturale affrontando l’acqua nell’arte, nella scienza, nella fisica, nell’astronomia, nella società, nella storia, nell’ambiente, o solo nel ricordo.

 

Ecco le riflessioni che Roberto Besana ha affidato alla presentazione del libro:

Caro Roberto,
grazie della mail e per aver deciso di realizzare anche questo nuovo progetto.  L’idea di un libro sull’acqua nelle sue varie forme era nella mente di Pietro da tempo, ne avevamo parlato più volte negli anni. Nella collaborazione con te avrà visto la possibilità di realizzarlo!
Un abbraccio,
Emilia

Con queste parole Emilia, moglie di Pietro Greco, rispondeva alla mail con cui le preannunciavo la volontà di dare nuovamente voce ai tanti amici, colleghi, scienziati e studiosi che non avevano potuto partecipare al tributo che avevo organizzato con la pubblicazione del volume il Paesaggio. Sono certo che Pietro avrebbe utilizzato questa idea di trattare l’acqua, come una sorta di sommario dei temi che avrebbe sviluppato nell’opera che aveva in mete di realizzare, sommario perché la completezza della trattazione che ne sarebbe scaturita se avesse avuto modo di affrontare il suo progetto, era scontata anche alla luce delle innumerevoli testimonianze scritte e pubblicazioni che ci aveva abituato ad apprezzare. Ed ecco allora che con immutato entusiasmo, hanno preso la sua penna, ne hanno preso l’eredità come testimone altri 67 colleghi, scienziati, studiosi, letterati, giornalisti; 67 come fosse questo libro una sorta di regalo per il suo compleanno. Nulla è cambiato nel frattempo, ed anche se ci manca la sua umanità, la sua cortesia, preparazione, dialettica, impegno, educazione, cultura, la sua memoria è ancora viva in tutti, così come il suo lascito morale e il suo insegnamento, che ho ritrovato vitale nella volontà di tutti gli autori degli scritti che troverete nelle prossime pagine. Scrive l’Enciclopedia Treccani alla voce – catalizzatore – Sostanza che, presente anche in minima quantità, modifica la velocità di una reazione chimica, pur senza far parte dei prodotti finali della reazione. Il c. modifica, abbassandola, la quantità di energia di attivazione necessaria per innescare la reazione. Come non leggere in questa definizione una delle caratteristiche più evidenti di Pietro, ciò che ritengo il più grande insegnamento professionale e culturale: l’importanza di “contaminarsi” di aggregare tante esperienze diverse, di culture, pensieri e preparazioni per poter guardare le cose e i fatti con libertà di approccio e di analisi, senza arroccarsi nel proprio sapere ma arrivando alla conoscenza attraverso la continua rimodulazione di ciò che diviene nostro, con quanto abbiamo via via compreso. E questo libro penso ne sia la dimostrazione, anche se gli scritti sono solo spunti di conoscenza, piccole gocce che stimolano la voglia di cercarne altre per completare il quadro, di un sapere che divenga conoscenza come fosse un dipinto. Quale forza possedeva nel creare connessioni tra le persone, tra diverse intelligenze, esperienze, studi, per arrivare all’obiettivo maestro che lo ha sempre guidato, democratizzare il sapere, che ha coniugato con la necessità di mettere a disposizione del più largo pubblico le informazioni, le fonti con cui sviluppare il proprio pensiero; l’essenza della sua attività di comunicatore della scienza. Ed io non posso che ritrovare la bellezza della “catalisi” che ci ha unito in questo nuovo progetto, e come ancora una volta mi sono sentito onorato di essere qui con quanti hanno scritto, amici e colleghi che avete accettato in squisita liberalità di prendere il testimone. Non troverete una perfetta successione e coerenza negli argomenti dei testi, così come le fotografie volutamente non hanno omogeneità estetica e rappresentativa perché sono “momenti “ della vastissima presenza di questo elemento indispensabile per la nostra vita e di quella di ogni essere vivente sul Pianeta, così come agente che ne permette il continuo mutare, modellandolo , disfacendo o riaggregando, in una ciclo infinito. Mi auguro che il “blend” di testi e fotografie sia riuscito, anche se non leggere la firma di Pietro al piede ne rende acido il sapore, ma certamente la sottile soddisfazione di essere riuscito nell’intento di costruire un‘opera che sono certo lo avrebbe onorato, ma che nella sua modestia lo avremmo visto schernirsi delle lodi al suo operato ed alla vita di comunicatore che tutto ciò vuole ricordare. Ci siamo seduti con lui su una roccia, abbiamo guardato l’orizzonte, e abbiamo deciso insieme di partire per cercare cosa ci sia …oltre… Grazie Pietro

Roberto Besana

La fotografia in apertura è di Roberto Besana. Qui accanto la copertina del suo libro fotografico L’acqua