Il sindaco di Melendugno, sul cui territorio dovrebbe approdare il gasdotto, spiega le ragioni della contrarietà alla grande opera e racconta della delusione nei confronti di Roma

Marco Potì è il sindaco di Melendugno, il piccolo comune della costa pugliese costretto ad ospitare l’approdo della Tap (Trans-Adriatic pipeline, che dalla costa turca dovrebbe attraversare Grecia e Albania per approdare in Salento). Tra i promotori di una protesta che coinvolge oltre trenta sindaci, Potì non risparmia parole di accusa e delusione contro il Presidente del consiglio, Matteo Renzi: «Ci ha presi in giro fin dall’inizio, sostenendo che conoscere il parere del territorio era importante e che non sarebbero state prese decisioni senza prima ascoltarci».

Signor Sindaco, il sottosegretario Claudio Vincenzi alla fiera del Levante non ha lasciato molto spazio alla vostra richiesta di trovare un approdo diverso al Tap

Nessuna novità… Alla fiera dello scorso anno Renzi volle incontrare i sindaci e disse che aspettava da noi l’indicazione di un sito alternativo. Ma una volta all’incontro ci siamo resi conto che partecipavamo a una farsa. Il governo disse chiaramente che non ci sarebbe stato tempo per valutare altre soluzioni. Da lì a poco è arrivata l’autorizzazione. Niente e nessuno è stato tenuto in considerazione. Più di 30 sindaci, due presidenti di regione succedutisi, uno dei quali dello stesso partito di Renzi, senza contare le relazioni contrarie


 

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Cos’è la Tap? Quale sarà il suo percorso e perché Comuni e Regione Puglia sono  contrari? Sul Left in edicola articoli e infografiche

 

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Che intende con relazioni contrarie?

Che sono state presentate perizie e pareri tecnici da fior di professionisti, docenti universitari e analisti. La relazione è sul sito del comune di Melendugno, potete leggerla. Senza contare che lo stesso Ministero per i Beni culturali del governo in carica ha espresso riserve sul progetto.

Quindi voi rimanete contrari al progetto per intero?

Questa è una speculazione, null’altro. Non è un progetto strategico. Non sappiamo neanche quanti siano i soldi e chi li metterà concretamente. Saranno prestiti delle banche europee? Bene, chi si prenderà l’onere delle garanzie se non gli Stati stessi e quindi i cittadini? La pagheranno i cittadini quest’opera e non solo quelli pugliesi

Mi sta dicendo che la sua è una preoccupazione che non si limita all’impatto dell’opera su Melendugno?

Melendugno e la costa pugliese subiranno conseguenze ambientali, economiche e sociali. La spiaggia di San Basilio, a nord di San Foca, è un gioiello del Mediterraneo. Ma qui non è una questione di dire “Nimby” come gli americani (not in my backyard, non nel mio cortile di casa): sono studi e analisi a confermare che abbiamo ragione ad essere contrari al progetto. E resteremo su questa posizione.