Verrà un giorno in cui ci saranno candidati sindaci per una città capitale che faranno una campagna elettorale preoccupandosi di non accendere troppi entusiasmi.

Verrà un momento in cui ottenere davvero qualcosa che si vuole con forza e ostinazione sarà esagerato, presuntuoso, folle. Verrà un giorno (scritto così, biblico biblico) in cui ci saranno candidati sindaci per una città capitale che faranno una campagna elettorale preoccupandosi di non accendere troppi entusiasmi.

Qualcuno biascicherà parole stanche, ammettendo di avere dimenticato il programma elettorale sul bancone dell’auto grill e se per caso tra il pubblico si leverà un “bravo!” subito ci si scuserà con un “bravo? Ma vi è piaciuto? Perché non è mica un’idea mia. L’ho rubata agli altri candidati”. Il candidato di sinistra sinistra, che passerà la campagna elettorale a misurarsi la sinistra per vedere se davvero ce l’ha più lunga degli altri come si dice in giro, tenterà di smuovere un po’ di commozione raccontando che prima, dov’era prima a destra del centrosinistra più centro che sinistra, lo mettevano sempre in porta pur non essendo ciccione e quindi chiederà di votarlo perché essere sconfitti è una vocazione. Il Partito della nazione, nella nostra ipotetica campagna elettorale capitale, inscenerà primarie sempre più frizzanti per non perdere share: in quest’ultima correranno candidato 1, candidato 2, candidato 3 è quello con la foto di Renzi: sarà appassionante. Vedrete.

La campagna elettorale si giocherà sui rom di Roma. Sul rinverdire il verde, burocratizzare la burocrazia è un progetto di piccioni ogm che cagheranno rosé piuttosto che guano. Sarà una campagna elettorale in cui una papalina scrapata via dal vento occuperà le prime pagine per intere settimane.

Poi ci saranno quelli della rivoluzione, quelli che nulla è come prima, quelli che l’adrenalina sta tutta nell’indignazione. Diranno che ciò che conta è stare alla larga dagli altri. Tutti gli altri. Tutti uguali. Perché la democrazia andrebbe limitata solo ai benpensanti.

Solo uno si aggirerà solo e triste. Dicendo che è una vergogna doversi candidare in una città così vergognosa.

Arriverà in tempo in cui vincere sarà un vizio. Pensare che tempo, se ci fosse una campagna elettorale dove tutti danno il meglio per riuscire a dispiacere.

Buon venerdì.