Oggi i ministri Ue per il Commercio si incontrano incontrare in vista della ratifica del 27 ottobre. Ventotto allineati ma, senza il Belgio, manca la necessaria unanimità. E tutto potrebbe slittare. E la campagna StopTtip & StopCeta “bombarda” di tweet la Rete

«Non svendete la democrazia – #StopCeta». Scritta nera su striscione giallo di 70 metri quadrati, il messaggio di Greenpeace sventola sul centro congressi europeo del Lussemburgo, dove oggi – 21 ottobre – i ministri per il Commercio dei Paesi dell’Unione europea si stanno per incontrare in occasione del Consiglio Trade. Il Ceta, ovvero l’accordo commerciale tra Unione europea e Canada, «è una minaccia per la democrazia, per le politiche ambientali europee e i servizi pubblici», dicono gli attivisti.

Qualcuno si mette di traverso, quindi, nonostante l’accelerata di Canada e Ue. La Vallonia, per esempio, che è una delle tre regioni che formano il Belgio e costituisce il 32% della popolazione belga. Il 13 aprile, il primo ministro Paul Magnette ha annunciato che la Vallonia si rifiuta di dare pieni poteri al governo federale per firmare l’accordo di libero scambio Ceta. Perché «non abbiamo garanzie», ha detto. E la posizione del governo vallone si unisce ad altre riserve espresse da altri governi di Paesi Ue. Le preoccupazioni, poi, non sono una prerogativa esclusivamente europea. Il 19 ottobre, la confederazione dei sindacati canadesi ha mostrato solidarietà al governo della Vallonia.

Liberalizzare, deregolamentare, trasferire il potere dal pubblico al privato. Anche se i Ventotto sembrano fermamente allineati con la Commissione, il dissenso della Vallonia può bastare a far fallire il Ceta. Perché uno di loro, il Belgio, necessita del benestare dei parlamentini regionali. Perciò grazie alla Vallonia verrebbe meno l’unanimità dei capi di stato nel Consiglio europeo di oggi, e quindi non si potrà passare allo step successivo, e cioè alla firma durante il vertice bilaterale del 27 a Bruxelles.

Intanto, in occasione dell’incontro tra i ministri Ue al Commercio, la campagna StopTtip & StopCeta intende “bombardare” di tweet la Rete. Dalle 11 di venerdì, con i seguenti messaggi:

#StopCETA i cittadini europei chiedono di fermare l’approvazione di un trattato insostenibile @CarloCalenda @MatteoRenzi @StopTTIP_Italia

#StopCETA we support Wallonian’s Parliament statement on CETA @PaulMagnette @StopTTIP_Italia

con #CETA rischi per standard ambientali e sociali e su investimenti #StopCETA @CarloCalenda @StopTTIP_Italia @Greenpeace