Il governo ha due strade davanti a sé. Fare un provvedimento serio di emersione dal lavoro nero per gli stranieri. E si può fare subito con il contributo del Parlamento quando il decreto sarà convertito in legge. Oppure scrivere l’ennesima pagina di teatro sull’immigrazione

Dopo un lungo e acceso dibattito tra i leader dei partiti della maggioranza di governo finalmente nella nottata di mercoledì si è trovato un accordo per l’inserimento dell’art. 110 bis nel decreto Rilancio che disciplina l’“emersione di rapporti di lavoro”, norma che ha persino commosso la ministra Bellanova in sede di conferenza stampa perché a sua detta gli invisibili non saranno più invisibili e finalmente il caporalato sarà sconfitto dallo Stato.
Ottimistica previsione che non ci trova completamente d’accordo perché quello previsto nel decreto è un provvedimento assolutamente limitato, un primo passo sofferto verso una giusta direzione, ma inadeguato.
Inadeguata è innanzitutto la platea cui si rivolge, e non poteva essere diversamente visto che si muove lungo una logica utilitaristica funzionale alle sole immediate ed urgenti necessità del nostro tessuto produttivo, infatti le categorie ammesse per l’emersione di lavoro in nero con conseguente permesso di lavoro è categoricamente limitato al settore dell’agricoltura e dell’allevamento, perché “ci marciscono i pomodori”, per intenderci, e per gentile concessione al fine della cura delle persone, per badanti e colf. Il provvedimento prevede anche un permesso di soggiorno temporaneo per ricerca di lavoro limitato però solo a chi può dimostrare di avere avuto nel 2019 un regolare contratto esattamente nei settori indicati e solo in quelli. Chi saranno questi e quanti saranno? Pochi reputo, pochi hanno avuto la fortuna di aver sottoscritto regolari contratti, lo sappiamo – eserciti di lavoratori sfruttati dall’italica propensione al lavoro sommerso, non dichiarato – e per tutti gli altri? Nulla, cosa ne sarà di loro? Continueranno ad essere invisibili, nell’illusione che ciò che non sappiamo non esiste.

La norma dunque con tutti i suoi paletti e limiti fallisce completamente almeno due obiettivi fondamentali: innanzitutto dare una doverosa risposta umanitaria di emersione di identità e possibilità di lavoro e di sostentamento a coloro che sono già presenti nel nostro territorio e che non possono materialmente essere rimpatriati a causa della pandemia globale e non secondario, garantire a queste persone le necessarie cure sanitarie per scongiurare il pericolo di possibili focolai di propagazione del virus, a tutela loro e nostra…

Paola Nugnes è senatrice della Repubblica eletta nel M5s e dal 24 giugno 2019 fa parte del Gruppo Misto-LeU

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