In quasi due anni di pandemia i media si sono occupati dei ragazzi e dell’infanzia descrivendoli più come probabili diffusori della malattia che come possibili pazienti. Il punto è che in parte rischiano anche loro conseguenze gravi per l’infezione da Sars-Cov-2

Il recente annuncio di Pfizer-Biontech, secondo cui il vaccino Comirnaty utilizzato per la prevenzione dell’infezione da Sars -Cov2 presenta una notevole efficacia anticorpale anche nei confronti della fascia di età 5-11 anni, potrebbe segnare un ulteriore punto di svolta nel contrasto alla diffusione della Covid-19. Negli Stati Uniti la pandemia ha causato quasi 785mila decessi e ha contagiato due milioni di bambini. Di conseguenza, l’ente governativo Fda-Food and drug administration, che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici, ed il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno dato il via libera alla somministrazione del vaccino anti Covid-19, per i bambini sotto i 12 anni, a partire da questo mese.

Uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics, eseguito presso il Center for disease control and prevention di Atlanta, riporta che da marzo 2020 a maggio 2021 3106 bambini con infezione da Sars-Cov2 sono stati ricoverati e il 30% ha presentato forme di Covid-19 gravi e lo 0,5% è deceduto durante il ricovero. I minori ricoverati erano nella fascia di età fra 2-17 anni, ma anche sotto i 2 anni, per lo più affetti da malattie polmonari croniche, disturbi cardiovascolari o altre patologie concomitanti. E in Italia? Qui da noi l’Istituto superiore di sanità informa che fra il 18 e il 31 ottobre del 2021, fra i contagiati da Sars Cov 2, di età compresa fra 0-19 anni, il 47% appartiene alla fascia di età 6- 11 anni. Il virus circola soprattutto fra la popolazione non vaccinata, bambini sotto i 12 anni e fra le persone che hanno scelto o non hanno potuto vaccinarsi. Sappiamo inoltre che i decessi e le degenze in terapia intensiva si hanno soprattutto fra i non vaccinati. Si è aperto pertanto anche in Italia il dibattito sull’opportunità o meno di vaccinare i bambini dal momento che attualmente l’autorizzazione vale solo per gli over 12 anni.

La malattia colpisce i bambini quanto gli adulti, anche se in percentuali più ridotte, con la vaccinazione potremmo evitare la diffusione del contagio e le patologie gravi. Le vittime sono state circa 30, cifre irrisorie rispetto al numero di morti in età adulta, ma le persone sono esseri umani e le politiche sanitarie, hanno il compito di occuparsi anche di piccole percentuali. Mentre andiamo in stampa apprendiamo che l’Ema, l’Ente regolatorio europeo deciderà il 29 novembre per l’autorizzazione in base ai dati sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino Comirnaty. Per quanto riguarda l’Italia avremo ulteriori controlli anche da parte dell’Aifa, l’Agenzia del farmaco.

Questo vaccino presenta una…

 

* Silva Stella è medico pediatra e psicologo clinico, già responsabile di medicina preventiva dell’età evolutiva Asl Rm6.


L’articolo prosegue su Left del 19-25 novembre 2021

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