A proposito del taglio della torta con la "Decima": la sottosegretaria leghista Castiello parla di «un episodio goliardico». Ma noi qui fuori abbiamo bisogno di reazioni significative per rispettare il sangue da cui nasce la Costituzione che avrebbe dovuto spazzare via per sempre la “Decima” e i suoi sostenitori 

Qualcuno molto ingenuamente ha pensato che tollerare le vannacciate del generale Vannacci fosse la strategia migliore. Qualche giorno fa Dino Amenduni, analista politico di professione, faceva notare come nel 2016 Huffington Post Usa inserì le dichiarazioni di Trump all’interno della sezione ‘intrattenimento’, considerando le sue uscite insulse e ridicole. “Così facendo ne aumentò molto la visibilità, – spiega Amenduni – perché chi va nella sezione ‘intrattenimento’ ha le barriere difensive molto più basse rispetto a chi legge contenuti della sezione ‘politica’. Fu un tragico errore, di cui poi si scusarono (però) troppo tardi, quando Trump era già diventato presidente”. 

Scrollarsi di dosso Vannacci quasi con un sorriso, così come dare poco conto alle braccia tese dei neofascisti durante le loro celebrazioni, così come irridere chi denunciava il pericolo del ritorno della cultura fascista osata impunemente ci ha condotti a una sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Pina Castiello, che compare in un video mentre viene disegnata “una Decima” su una torta di panna montata con le risate dei presenti che ridono urlacciando «Fai una decima, una Decima Mas». 

La candidata leghista alle elezioni europee Angela Russo ha fieramente condiviso il video sui suoi social, evidentemente convinta che fosse una scenetta simpatica e utile a raccattare voti. La sottosegretaria parla di «un episodio goliardico» e accusa di volerlo elevare «a prova regina di nostalgie pericolose». Ma noi qui fuori non abbiamo bisogno di altre prove. Abbiamo bisogno di reazioni significative per rispettare il sangue da cui nasce la Costituzione che avrebbe dovuto spazzare via per sempre la “Decima” e i suoi sostenitori. 

Buon martedì. 

Foto dalla pagina Fb di Sandro Rutolo