Un conduttore televisivo sempre dolce con il potere che zittisce un parlamentare durante una trasmissione sulla rete pubblica nazionale è la scena che ci mancava per tastare il polso dell’aria che tira. I partiti di governo che come si oppongono all’opposizione sono il sintomo di una debolezza politica molto più pericolosa di quello che si può pensare.
I fatti. Durante la trasmissione A porta a porta il conduttore Bruno Vespa litiga con il deputato del Pd Marco Furfaro che in replica al generale Vannacci dice l’ovvio: “io penso che sia tutto lecito e legittimo in politica, – ha detto il dem – uno è di destra e l’altro è di sinistra. Però io credo che sia inaccettabile che nel servizio pubblico noi ascoltiamo un parlamentare europeo che dice che la Decima Mas ha avuto una stagione gloriosa”.
Vespa si inalbera. “Intanto io non le consento che nel servizio pubblico non si possa ospitare un signore che ha preso 530.000 preferenze. Abbia pazienza. Punto primo. Poi punto secondo, la Decima Mas come ha detto Vannacci ha avuto due momenti. Io dico questo perché lei ha detto che non è possibile far parlare uno così nel servizio pubblico, eh no”, dice il conduttore. Il ragionamento è fragile. Quindi perché non ospitare Putin legittimamente eletto in Russia per fargli dire che l’Ucraina va rasa ala suolo per essere denazificata? Rimanendo qui in Italia siamo pieni di politici con un bagaglio enorme di preferenze e una fedina penale vergognosa. Meritano il palcoscenico Rai?
Ha ragione Furfaro quando dice che “è inaccettabile” che un europarlamentare dica in tv “che Mussolini era uno statista”. Forse Furfaro ha sbagliato solo una cosa: la trasmissione di Vespa non è “sua”, è nostra.
Buon mercoledì.