La cantautrice americana Ani DiFranco torna a far sentire la propria voce con un nuovo album, Unprecedented Shit, urgente e politico. A giugno il tour in Italia. L’abbiamo incontrata per parlare di musica ma anche di politica

La democrazia è in pericolo negli Usa, avverte Ani DiFranco. «Non dobbiamo arrenderci, non dobbiamo accettare passivamente di essere defraudati dei nostri diritti fondamentali», dice la compositrice e cantante chiamando alla resistenza contro le illiberali e aggressive politiche di Trump. In attesa di ascoltarla dal vivo in Italia (il 14 giugno sarà a Roma e il 15 a Ferrara Sotto le Stelle) le abbiamo rivolto qualche domanda.

Ani, il titolo del tuo nuovo album, Unprecedented Shit, è piuttosto provocatorio. Cosa significa per te nel contesto attuale?

Oh, può assumere più di un significato, immagino. Al momento, qui in America, stiamo andando in direzioni mai viste prima. La nostra democrazia sembra realmente in pericolo. Molte cose hanno preso una piega molto pericolosa, e noi non siamo ancora attrezzati per saperla gestire. Il titolo della canzone è diventato il titolo dell’album perché penso che rappresenti lo stato attuale delle cose da tanti punti di vista.

Nel corso della tua carriera ti sei sempre espressa apertamente su questioni politiche. Dato l’attuale clima negli Stati Uniti, dalle minacce alla democrazia agli attacchi ai diritti delle donne, quale pensi debba essere adesso il ruolo degli artisti nella resistenza e nell’attivismo?

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