Stamattina si legge su quasi tutti i giornali che il ministro della Giustizia – l’ex magistrato Carlo Nordio – consiglia alle donne vittime di violenza di affidarsi al farmacista e al prete per salvarsi dal loro aguzzino. Secondo Nordio, «il funzionamento del braccialetto elettronico è molto spesso incompatibile con i mezzi di trasporto delle persone: nel momento dell’allarme nei confronti di una persona, molto spesso la vittima si trova a una distanza non compatibile con l’intervento delle forze dell’ordine. Dobbiamo coniugare questi due elementi dando un’allerta alla vittima, affinché sia in grado – nel momento in cui coglie questo momento di pericolo – di trovare delle forme di autodifesa, magari rifugiandosi in una chiesa o in una farmacia, in un luogo più o meno protetto».
Come ha scritto ieri Carlotta Vagnoli – che ha il maledetto vizio di pretendere la difesa di tutte, oltre all’autodifesa – in soldoni il ministro Nordio ricorda alle donne che, se provano ad ammazzarle, devono avere il buon gusto di non farsi ammazzare. Altrimenti salgono i numeri dei femminicidi – ieri l’ennesimo – e i maschioni di governo hanno il disturbo di dover rispondere ai question time in Senato.
La raccomandazione di Nordio è comunque la sindone del pensiero politico del governo: in questo mondo di dominanti e dominati ognuno è la propria patria. Agli oppressi conviene avere qualche buon amico per uscire dai guai, diffidando delle leggi. In questo caso non serve nemmeno un ministro. Bastano un prete e un farmacista.
Buon venerdì.