Nel suo nuovo libro il giornalista Daniele Biacchessi ricostruisce la tragedia del DC-9 Itavia abbattuto nel 1980. Un’indagine su depistaggi e morti improvvise, tra memoria e giustizia, dedicato ad Andrea Purgatori. Ne parliamo con l’autore

Ustica è una bella e tranquilla isola del Mediterraneo, di fronte alla Sicilia; le acque che la circondano sono ricche di pesci e piante marine. Era difficile raggiungerla fu fatta diventare zona di confino sin dagli inizi del secolo scorso. Tra le due guerre, il regime della dittatura mussoliniana vi deportò alcune tra le più importanti personalità antifasciste: Gramsci, Carlo e Nello Rosselli, Ferruccio Parri, Giuseppe Staderini.

Dal 27 giugno 1980, il nome dell’isola è rimasto legato, suo malgrado, alla tragedia della caduta dell’aereo DC-9IH870 della Compagnia Itavia, partito da Bologna, in cui morirono 81 persone tra cui 11 bambini e 4 persone dell’equipaggio, mai arrivate a destinazione a Palermo.

Daniele Biacchessi, giornalista d’inchiesta, scrittore, regista, direttore di Giornae Radio e attento osservatore della nostra società, ha di recente pubblicato con la casa editrice Jaca Book, Ustica. Ultimo volo che va ad arricchire il lunghissimo elenco dei suoi libri.

Fu una notte straordinaria quella del 27 giugno 1980 che cominciò alle ore 20:59 quando scomparve dai radar quel puntino rosso che era l’aereo dell’Itavia con tutto il suo carico umano. L’autore, con una scrittura incalzante, ricostruisce i 45 anni trascorsi da quell’ultimo volo, con particolare attenzione ai passeggeri e all’equipaggio che persero la vita, mai solo numeri, alla magistratura anch’essa giunta all’ultimo atto, dopo procedimenti lunghissimi, con il coinvolgimento di autorità politiche e militari, italiane e straniere, con rogatorie internazionali, commissioni di inchiesta nelle quali hanno lavorato i maggiori esperti italiani e stranieri.

Ma soprattutto l’attenzione è per gli “assenti” cioè quelli che hanno nascosto le verità, non hanno dato risposte, hanno depistato le ricerche con una serie di “non so” o “non risulta”, che non hanno presentato i documenti o che li hanno modificati.

La lunga introduzione del libro è dedicata ad Andrea Purgatori, il giornalista d’inchiesta, prematuramente scomparso nel 2023, che ha dedicato alla caduta del DC-9, sin dai primi giorni, il tempo della sua vita, fino agli ultimi mesi prima di morire.

Sua la definizione di “muro di gomma” per descrivere l’atmosfera che respirava quando poneva domande che rimbalzavano e scivolavano via senza risposte, che poi, nel 1991, divenne il titolo del film del regista Marco Risi.

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