Con “Fai rumore” nel 2020 ha vinto il festival di Sanremo, alla vigilia di un inaspettato lockdown che, al contrario, ci fece piombare tutti in un sinistro silenzio. Oggi, Antonio Diodato arte solo Diodato, è al suo sesto album, Ho acceso un fuoco, e ha collezionato successi e riconoscimenti.
Lo scorso anno per il brano “La mia terra”, dedicata alla martoriata Taranto città dell’e Ilva, ha vinto il premio Amnesty international e un David (miglior canzone originale composta per l’altrettanto originale pellicola di Michele Riondino, Palazzina Laf), la Targa Tenco. Cresciuto nella città pugliese, è anche direttore artistico, con Riondino e Roy Paci, del noto palco concorrente del Concertone, l’Uno Maggio libero e pensante. Dopo un tour nei teatri, Diodato è di nuovo pronto per il pubblico con un elenco nutrito di concerti per tutta l’estate. Tra le tante date, sarà al Roma Summer Fest, il prossimo 11 settembre. Partendo proprio dai luoghi a lui cari, gli chiediamo che esperienza è stata quest’anno i primo maggio a Taranto: «La risposta è stata potente, siamo arrivati a cinquantamila presenze durante la giornata, c’era un pubblico giovanissimo. C’era voglia di esserci, in un anno in cui abbiamo inserito la musica elettronica, un esperimento che è riuscito. Sono contento per la risposta perché da quel palco noi lanciamo messaggi molto forti e probabilmente è la manifestazione libera più grande che c’è oggi nel nostro Paese. Abbiamo parlato molto e apertamente Palestina, sono state lette poesie di poeti palestinesi; si è parlato di tantissime emergenze italiane e globali con la massima libertà e la musica ci ha aiutato tanto ad amplificare questi messaggi. Abbiamo vissuto un senso di bellezza». L’impegno sociale valorizza la sua produzione artistica: i suoi brani uniscono eleganza stilistica a contenuti profondi. Pensieri che scuotono, che hanno l’ambizione di spingere a un cambiamento. Canzoni per vivere e difenderci. Dalla paura, per esempio, alla ricerca dell’empatia. Del resto, lo canta lui: «Raccontarsi un’emozione è ancora un atto di rivoluzione».
Lo scorso 25 aprile è uscito “Non ci credo più”. La data del singolo è casuale?
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