Stefano Vella racconta perché ha lasciato l’incarico di presidente dell’Aifa, l’Agenzia del farmaco. «Sulla nave Diciotti è stato negato dalle istituzioni un diritto fondamentale dell’uomo, quello alla cura, sancito dalla Costituzione»

Mentre parliamo, mi giungono via e-mail reazioni da tutta Europa. Sì, la notizia sta facendo il giro del mondo. Sto avendo attestati di solidarietà dagli Stati Uniti come dall’Africa». Chi parla è Stefano Vella, e la notizia è quella delle sue dimissioni dalla presidenza dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, rassegnate nella notte di venerdì 24 agosto, mentre alla nave della Guardia costiera Diciotti veniva impedito dal governo italiano di entrare in porto e sbarcare il suo carico di migranti, molti dei quali ammalati.

No, non capita tutti i giorni che una persona che si trova in una posizione apicale e di grande prestigio scientifico si dimetta, in polemica con il governo del suo Paese.

Perché si è dimesso, Stefano Vella?
Perché ero in conflitto di interesse. Un conflitto tra la mia coscienza e quello di civil servant, qual è il presidente di un’agenzia che opera sotto la direzione di due ministeri, quello della Salute e quello dell’Economia. La mia coscienza di medico mi pone in una condizione di forte dissenso rispetto all’operato del governo sul problema dei migranti. La mia coscienza di medico mi ricorda che tutte le persone che si trovano sul territorio italiano hanno il diritto costituzionale ad accedere alle migliori cure. Il governo nel caso della Diciotti e non solo, ha negato quel diritto. Io sento il diritto di dissentire. E questo dissenso è incompatibile con la carica di presidente di un’agenzia come l’Aifa. Se dissento in maniera così radicale non posso fare altro che dimettermi. Anzi, prima mi dimetto e poi manifesto il mio dissenso.

Le sue dimissioni sono dunque il frutto dell’indignazione del medico per il diritto violato alla salute delle persone che sono state tenute molti giorni sulla Diciotti? Ma alcuni dicono che quelle persone non stavano poi così male…
È assolutamente sbagliato. Persone che hanno attraversato il deserto, che sono state torturate e violentate nel Paese da cui sono partite, che sono state tanti giorni in mare in condizioni precarie, non stavano bene. E infatti alcuni hanno…

L’intervista di Pietro Greco al presidente dimissionario dell’Aifa prosegue su Left in edicola dal 31 agosto 2018


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