La legge urbanistica voluta dall’ex assessora toscana Anna Marson, strumento avanzato di tutela ambientale e fiore all’occhiello della Regione, è finita nel mirino del Pd, che vuole indebolirla con la scusa di adeguarla alle necessità del Recovery plan

La legge Marson, ovvero la norma della Regione Toscana 65/2014, legge guida in Italia da svariati anni per il suo carattere avanzato in tema di tutela ambientale, territoriale e urbanistica, è sotto attacco. Si tratta di un attacco reiterato, da parte del Partito democratico, avanzato con due proposte di legge in Consiglio regionale. La prima, approvata a novembre 2021, riguarda la semplificazione nel mettere in atto interventi di riuso e riqualificazione del patrimonio edilizio toscano. Si va dall’ampliamento della nozione di ristrutturazione edilizia, alla possibilità di comprendere interventi anche di aumento di volumetria, alla proroga del piano operativo dei Comuni da tre a cinque anni, fino al dimezzamento, rispetto al dettato originario, dei tempi di attesa per l’autorizzazione sismica. Tali modifiche avevano già sollevato polemiche per l’allentamento dei paletti a salvaguardia dell’ambiente inteso in senso ampio. E siamo all’attuale, nuova, proposta di legge di modifica, attualmente in discussione in commissione, dove si sta cercando di far quadrare il cerchio. Infatti, con quest’ultima proposta di legge sempre di marca Pd (partito che d’altro canto rappresenta la stessa maggioranza che nel 2014 dette il via libera alla legge Marson), si sta tentando di semplificare nuovamente la legge nel senso di prevedere, di fronte alla richiesta di celerità per la stesura e messa in cantiere dei progetti legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), una sottrazione, se non di diritto, di certo di fatto degli stessi all’obbligo di Valutazione ambientale strategica (Vas) e della Valutazione di impatto ambientale (Via).

Cosa sono, in pratica, queste due verifiche? La Valutazione di impatto ambientale è una procedura utilizzata per la valutazione dei progetti e delle singole opere. La fase di adozione della Via è quella della progettazione. Il principio che regola la sua attuazione è quello della prevenzione del rischio, che viene quindi ipotizzato e studiato per vagliare alternative e soluzioni più compatibili. La Valutazione ambientale strategica invece, è un processo che viene messo in atto per valutare gli effetti dello sviluppo di piani e programmi territoriali e si adotta quindi in fase di pianificazione e programmazione territoriale. Lo scopo è quello di analizzare gli effetti ambientali che possono verificarsi con la messa in opera di piani e progetti, prevedendo le potenziali risposte ambientali. Si tratta di due strumenti complementari che hanno la stessa finalità: prevenire eventuali danni e tutelare l’ambiente su cui l’uomo interviene.
In cosa consiste la semplificazione oggetto della nuova proposta di legge di modifica? Di fatto, nell’introduzione di molte procedure di silenzio assenso, vale a dire, come spiega la…


L’articolo prosegue su Left del 25 febbraio 2022 

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