In una lettera aperta giornaliste e giornalisti, scrittrici e scrittori, rappresentanti di associazioni, attivisti, chiedono ai vertici dell'azienda di prendere posizione dopo una trasmissione in cui una vittima di uno stupro è stata sottoposta a una intervista che è "pornografia del dolore"

Nella trasmissione “Avanti popolo” condotta da Nunzia De Girolamo non c’è solo un problema di ascolti. Per la credibilità dell’azienda pubblica e per il rispetto del suo ruolo nel Paese esiste un tema che intellettuali, giornalisti, scrittori, operatori dell’informazione e dello spettacolo, rappresentanti di associazioni, attivisti stanno provando a sollevare: la pornografia del dolore che di solito era recintata in alcune televisioni private che ne hanno fatto una missione. 

«Nel corso dell’intervista alla vittima dello stupro di Palermo, la conduttrice Nunzia De Girolamo non le risparmia di rivivere nei minimi dettagli il trauma subito. La trasmissione contrasta con le policy di genere approvate dal Cda», hanno scritto giovedì 2 novembre 2023 le Commissioni Pari Opportunità di Rai ed Usigrai commentando la puntata di Avanti Popolo andata in onda il 31 ottobre su Rai 3.

Si parla della violenta intervista alla ragazza vittima di uno stupro di gruppo a Palermo. «Riteniamo che la modalità di intervista incalzante nei confronti della sopravvissuta e la conduzione adottate da De Girolamo rappresentino un esempio inaccettabile di pornografia del dolore», si legge nell’appello che circola da qualche giorno in rete. L’intervista di De Girolamo in effetti aveva le tipiche caratteristiche di un interrogatorio, come spesso accade nelle dinamiche di rivittimizzazione che ancora troppo spesso viene rilevata alle donne. 

«Chiediamo pertanto – si legge nella conclusione della lettera – che i vertici dell’azienda,  in vista del 25 Novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, prendano posizione sull’accaduto e si assumano la responsabilità di una gestione dell’informazione e del servizio pubblico adeguata al ruolo informativo, culturale e sociale della Rai». Attendiamo.

Buon giovedì.