Mentre c’è la corsa a un insensato riarmo, il governo Meloni parla di rilancio del nucleare civile che notoriamente è funzionale a quello militare. E ancora non si sa dove depositare i rifiuti radioattivi prodotti negli anni Ottanta

Dunque fra le tante disgrazie che il governo Meloni ci sta regalando c’è anche il rilancio dell’uso civile dell’energia nucleare. Si sa, ma non si dice, che il nucleare civile è funzionale a quello militare perché ne riduce i costi. Ne deduco che la decisione di rilanciarlo potrebbe trovare ora una motivazione in più nelle sciagurate politiche di riarmo, recentemente approvate dall’Unione europea. Va ricordato anche che su pressione dei francesi, possessori della bomba atomica, fu inserito il nucleare, insieme al gas, fra le fonti utili alla transizione energetica. Da allora apparve chiaro che “il New Deal verde” europeo sarebbe andato avanti con pesanti palle al piede, prima di essere liquidato per favorire un insensato riarmo. Fanno sul serio, anche se non appaiono all’altezza del compito, ma comunque è bene sapere che hanno creato condizioni favorevoli per realizzare i loro propositi. Noi, per contrastare il loro progetto, ancora no. Penso che al di là del rapporto tra usi civili e militari, vada aperta una discussione su come il movimento antinuclearista decide di affrontare la sfida lanciata dal governo, ma anche dall’Europa.

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