Mentre drammaticamente si accende il conflitto Israele Iran non dobbiamo dimenticare che Israele commette ogni giorno efferati crimini di guerra a Gaza e in Palestina con il bombardamento e la distruzione di ospedali, di scuole e abitazioni, colpendo i civili in cerca di cibo

Ho partecipato alla stesura, in forma di consulenza gratuita, del ricorso presentato dal Sudafrica presso la Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Uniti a L’Aja. In conformità a tale atto, la guerra in corso nella Striscia di Gaza costituirebbe atto di genocidio contro il popolo palestinese. Si tratta, ovviamente, di un processo particolarmente complesso, ma posso assicurare che si è studiata attentamente la modalità e fondato il ricorso su dati oggettivi e normativi consolidati nella prassi e nella giurisprudenza. A prescindere da come si pronuncerà la Corte, ritengo che a Gaza sia in atto un genocidio. Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 la risposta assolutamente sproporzionata è quella che noi tutti vediamo ogni giorno: oltre 50.000 morti di cui la metà sono bambini! C’è genocidio perché c’è l’intenzione mirata da parte di chi commette quelle azioni tese a distruggere i palestinesi in quanto tali. Non siamo di fronte ad atti di guerra, ma a una precisa volontà di far scomparire dall’umanità uno specifico gruppo etnico, religioso e nazionale ritenendo che questi esseri umani non possano e non debbano avere il diritto di vivere. La denuncia del Sudafrica, che ripeto conosco benissimo, ha sicuramente un ruolo importantissimo perché porta il governo di Israele finalmente di fronte alla giustizia penale internazionale. L’accusa di genocidio è quella più grave, quindi è quella che in qualche modo smuove più rapidamente la possibilità di un giudizio, sia pure di tipo iniziale e non facilmente eseguibile.

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