Home Blog Pagina 1320

Le cinque delle 20.00

Politica. Il candidato governatore della Campania De Luca giudica ininfluente la decisione della Suprema Corte che sposta dal tribunale amministrativo a quello ordinario la decisione sulla decadenza che determinata dalla Legge Severino: il Presidente del Consiglio ha chiaramente definito la Severino un problema superabile, ha dichiarato De Luca.

Politica. Se il centrodestra vincerà in tre regioni: Veneto, Campania e Liguria, Renzi dovrà dimettersi da premier. Lo ha detto Silvio Berlusconi sperando nel miracolo del 2000, quando D’Alema, che come Renzi era andato a palazzo Chigi attraverso giochi di palazzo, dovette dimettersi.

Fifa/1. Corruzione e riciclaggio sono i reati ipotizzati nell’inchiesta partita dagli Stati Uniti che sta travolgendo la Fifa con l’arresto a Zurigo di sette alti dirigenti, tra cui vice presidenti, a due giorni dall’elezione del nuovo presidente dell’Associazione.

Fifa/2. Il terremoto nella Fifa rischia di sfociare in una crisi diplomatica tra Russia e Stati Uniti accusati da Mosca di uso illegale delle leggi americane. Il commento arriva dopo i 7 arresti legati allo scandalo Fifa anche per i mondiali di calcio in Russia nel 2018 e in Qatar nel 2022.

Referendum in Gran Bretagna. Il Governo britannico lavorerà ad una legge per indire un referendum, sulla permanenza del Paese nell’Unione europea, che si svolgerà entro il 2017. Lo ha annunciato ufficialmente la Regina Elisabetta II in occasione del tradizionale Queen’s Speech.

[social_link type=”twitter” url=”https://twitter.com/LeftAvvenimenti” target=”on” ][/social_link] @LeftAvvenimenti

Campi di lavoro e laboratori della legalità dell’Arci per costruire coscienza

Arcistoria di questa settimana la raccogliamo nella sede nazionale dell’Arci. La voce narrante è di Davide Vecchiato, responsabile della commissione Antimafia sociale e Legalità democratica dell’associazione.

La storia è quella attraversata dai campi e dai laboratori della legalità che l’Arci organizza da ormai 11 anni, insieme a Cgil-Spi, Cgil, Flai e Libera. «È l’esperienza corleonese la prima scintilla che, attraverso il lavoro della cooperativa “Lavoro e non solo”, ha dato il via a quest’avventura». Un’esperienza, spiega Vecchiato, «che ha permesso alla comunità locale di riappropiarsi e di ridare produttività ai terreni confiscati alla criminalità».

“Antimafia” rischia di essere solo una bella parola se non viene ben contestualizzata: «L’antimafia sociale è un movimento che si muove in un mondo in cui le regole non sempre sono state scritte e spesso il percorso è lungo e difficoltoso», tiene a sottolineare Davide. «Il vero nodo è evidenziare e combattere l’illecito, laddove lo sfruttamento criminale del territorio e delle risorse umane – tramite il pizzo e  azioni di caporalato – permettono l’arrichimento personale a scapito dell’intera comunità».

Sono queste le storie, i valori e le buone pratiche che vengono raccontate, praticate e condivise con gli oltre 1.000 partecipanti a campi e laboratori in tutta Italia: dalla Liguria alla Sicilia, dalla Puglia alla Toscana, dalla Calabria alle Marche, dalla Lombardia al Vento. Sono più di 12.900 i beni confiscati, solo in Sicilia 5.500.

L’Arci dell’antimafia ne fa un tema fondamentale e si impegna quotidianamente nella costruzione «di una coscienza sociale forte e diffusa », assicura Davide che, prima di salutarci, rinnova l’invito a partecipare. Per farlo basta collegarsi al sito web campidellalegalita.it.

[social_link type=”twitter” url=”https://twitter.com/SaroLanucara” target=”on” ][/social_link] @SaroLanucara

Nasce “Possibile” il movimento di Pippo Civati: a sinistra nel segno dell’uguaglianza

Ieri è uscito, per la prima volta, il simbolo della sua associazione “Possibile” e hanno cominciato ad inseguirsi le voci: Pippo Civati, dopo essere uscito dal PD, sta preparando il proprio futuro politico. Gli abbiamo chiesto per andare dove e con chi.

A chi teme che la tua iniziativa sia l’ennesima minuscola “cosa rossa” a sinistra tu hai sempre risposto che si tratta di tutt’altro. Ci puoi spiegare concretamente quali siano le novità?

Innanzitutto è cambiato il mondo: lo schema della politica italiana chiede non tanto un’alternativa al centrosinistra ma ad un nuovo partito della nazione. Chi fa paragoni con Ingroia o altri non coglie la trasformazione del sistema politico: c’è il partito della nazione e c’è Grillo. La questione che pongo io con la mia iniziativa (che poi a Giugno diventerà un appello molto più chiaro e rispettoso di tutte le sensibilità che ci sono a sinistra) è di strutturare un progetto di Governo. Noi riusciamo a costruire una proposta di governo che parta da sinistra in questo Paese? Avrei potuto mettere un punto di domanda nel simbolo. Questa cosa interessa? La vogliamo fare insieme, alla pari, con queste ambizioni?

Ingroia e Vendola potrebbero risponderti che anche loro sono nati per governare, però…

Certo. Il problema è che qualcuno è nato in modo residuale rispetto alla partita politica e qualcuno si è alleato con il Partito Democratico. Io ho posto con molta umiltà la questione: sono uscito da un partito che ha preso una direzione che non riuscivo più a sostenere però di quella esperienza mi porto dietro l’idea di un soggetto politico grande di partecipazione, orizzontalità e movimento che nel PD è stato travolto prima da una gerarchia burocratica e oggi assolutistica con un capo e le sue disposizioni. Io penso che si debba costruire un soggetto politico che si muova in modo completamente diverso, che abbia autonomie territoriali, che comprenda le esperienze di civismo (penso a Padova 2020, ad esempio) senza la necessità di farsi la tessera ma con una partecipazione da una parte più leggera e dall’altra più forte e partecipativa. Ci tengo poi a sottolineare che io avevo un problema urgente: ci sono molte persone che si sono ritrovate nella mia stessa condizione ed avevano bisogno subito di un riferimento. Io non voglio fare nulla in testa a qualcun altro, anzi: se funziona bene altrimenti mi prendo una pausa dalla politica, senza problemi. Da gufi dobbiamo diventare gabbiani e volare più in alto. Noi dobbiamo dare l’idea di un’innovazione di Governo nel modo di affrontare i temi. Penso all’ambiente, ad esempio: tra i più entusiasti della mia proposta ci sono gli ambientalisti che non si sentono rappresentati dalle sigle esistenti e dalle modalità che si sono dati. Non sto dando giudizi, semplicemente voglio porre il problema come atto di responsabilità. Io ho tirato un sasso nella palude. La mia è una domanda. Per me la leadership è l’ultimo dei problemi, qui si tratta di ricostruire una cultura politica basata sul consenso informato delle persone.

Renzi ti definisce “un Bertinotti”…

Renzi è fermo agli anni passati. Tutta questa innovazione per rifarsi poi a Blair o a Prodi, perché dando a me del Bertinotti definisce se stesso un Prodi e credo proprio che sia una cosa che non sta né in cielo né in terra: quando io dico che vorrei ripartire da una fogliolina fossile dell’Ulivo non è perché voglia fare una cosa moderata (come dicono alcuni a sinistra) ma perché Prodi si presentò agli elettori con un programma di governo, chiaro e ben scritto ed è così che dobbiamo fare anche noi. Riusciamo quest’estate a costruire un embrione di progetto di governo? Se la risposta è sì io faccio anche solo il militante: un soggetto del genere metterebbe in difficoltà il PD e il Governo molto più di una sinistra che è solo rappresentazione di uno spazio. Tornando a Renzi e a Blair e Bertinotti mi sembra che Renzi sia tornato agli anni ’80 (anche nei modelli economici), un po’ come ne “Il curioso caso di Benjamin Button”.

Nel simbolo della tua associazione “Possibile” c’è un “uguale” a rappresentare l’uguaglianza. Di che uguaglianza parliamo?

Intanto secondo me la sinistra ha storicamente sbagliato su questo punto. Nella nuova introduzione a destra e a sinistra di Bobbio e di Renzi la questione dell’uguaglianza è sostituita dalla velocità rispetto alla lentezza, oggi non siamo nemmeno ai “meriti” di cui parlava Martelli (a proposito di citazioni) ma a qualcosa ancora più superficiale. L’uguaglianza è la questione fondamentale: le persone si sentono diseguali tra loro e i politici sono sentiti non a caso come “tutti uguali”. E certo l’uguaglianza secondo me non è l’egualitarismo stupido che Renzi dichiara di non capire: non mi pare che nel vecchio PC o nel PSI o nei Repubblicani ci fosse egualitarismo. C’è una società che si basa sulle logiche di mercato. Tieni conto che per me ad esempio la concorrenza leale è una forma di uguaglianza, il conflitto di interessi è sinonimo di uguaglianza, la separazione dei poteri è sinonimo di uguaglianza, per cui il mio richiamo è anche a questioni che la sinistra ha perduto: penso al femminismo, all’interpretazione del diverso, dello straniero, del povero rispetto al ricco. Quel logo è un richiamo. Io non voglio impiccarmi alla questione del simbolo, io voglio dare un segnale e porre una domanda.

Dopo l’uguaglianza quali sono i pilastri su cui costruire?

Innanzitutto il modello di sviluppo, anche qui sembra di essere tornati agli anni ’50: autostrade, reti, acqua, le scelte indistriali. Tutto è stato sostituito da un certo liberismo leggero che ha finanziato tutti allo stesso modo senza tendere la mano ai meriti. In questo senso il ruolo della Stato è fondamentale. E poi recupererei la cultura politica, la cultura delle persone e la consapevolezza di essere cittadini: io sono molto liberale su questo punto ma penso che avere spiegato ai cittadini che devono cavarsela da soli non sia stata una grande idea. Dalla crisi usciamo solo insieme; con iniziative rispettose della libertà personale ma insieme altrimenti non ne esce nessuno.

Ti accusano di essere un altro piccolo Renzi…

Innanzitutto sono molto diverso. Io credo nella partecipazione e non nell’uomo solo al comando. Non penso di essere un leader carismatico e nemmeno un uomo di potere. Io voglio essere promotore e incubatore di un progetto diverso dal passato. Se saremo in tanti io sarò uno dei tanti.

[social_link type=”twitter” url=”https://twitter.com/giuliocavalli” target=”on” ][/social_link]  @giuliocavalli

[social_link type=”wordpress” url=”http://epossibile.org/” target=”on” ][/social_link] www.epossibile.org

Cocontest la startup italiana scelta dalla Silicon Valley che fa paura agli architetti

È guerra aperta contro la startup di interior designer CoContest, denunciata all’Antitrust dal Consiglio Nazionale degli Architetti perché la sua attività è stata considerata illegittima.

Nei giorni scorsi l’azienda è stata addirittura oggetto di un’interrogazione Parlamentare presentata da nove deputati – architetti e progettisti, da Sel a Fratelli D’Italia – al Ministero dello Sviluppo Economico e a quello della Giustizia. Si chiedeva di valutare la posizione dell’azienda che, attraverso il crowdsourcing, mette in collegamento clienti che vogliono ristrutturare casa o ufficio e architetti da tutto il mondo.

I deputati firmatari non hanno indicato direttamente la startup romana ma hanno parlato nell’interrogazione “di una nota azienda italiana specializzata nella grande distribuzione di mobili e complementi d’arredo”, la cui attività commerciale non sarebbe in linea con le direttive europee e con le leggi nazionali, e svilirebbe la categoria professionale degli architetti. Nella gara pubblica, infatti, viene pagato solo il progetto vincitore che non è autorizzato alle pratiche senza l’ulteriore commissione a un professionista che lo sviluppi. Inoltre, non è chiara la certificazione delle competenze di designer e architetti che vi partecipano, facendo correre il rischio all’utente di non poter distinguere un professionista da un improvvisato.

«Si schiavizzano dei professionisti. Li si rende ancora più schiavi del mercato. Fa fare agli architetti una guerra tra poveri» ha affermato Serena Pellegrino, deputata di Sel e prima firmataria del documento, in un’intervista a Startupitalia!. La risposta arriva da Alessandro Rossi, cofounder di CoContest che parla di un’elite infastidita di architetti e di parlamentari: «Noi non schiavizziamo nessuno. Noi democratizziamo il mercato dell’architettura. Noi non siamo illegali. Siamo disruptive e questo ovviamente non piace». Una posizione indifendibile per l’On Pellegrino e per gli Architetti italiani, secondo cui la startup offrirebbe proposte ingannevoli.

Certo è anche che in Italia lo squilibrio tra domanda e offerta fa si che i pochi che decidono di affidarsi a un architetto affrontino costi altissimi. La maggior parte dei giovani architetti è disoccupata o lavora a gratis e la soluzione ottimale non passa per la difesa a tutti i costi della categoria professionale.

Intanto CoContest  si aggiudica un piccolo primato essendo l’unica startup italiana scelta dall’incubator statunitese 500 Startups, uno degli acceleratori d’impresa più prestigiosi del mondo, con sede a Mountain View in Silicon Valley, tra le 5mila richieste che sono arrivate da tutto il mondo. Ma non solo. Dopo essersi aggiudicata un posto tra le 30 startup scelte complessivamente per il 2015 da 500 Startups per essere ospitata a Mountain View (dove potrà avvalersi dei mentori e degli sviluppatori d’impresa piu’ ‘blasonati’ del mondo) CoContest provvederà a rinnovare gli uffici dell’acceleratore d’impresa che è anche un fondo di investimento.

[social_link type=”twitter” url=”https://twitter.com/EmilyMenguzzato” target=”on” ][/social_link] @EmilyMenguzzato

Le cinque delle 13.00

Lavoro. L’Ocse assegna la maglia nera a Italia e Grecia per disoccupazione giovanile. Il tasso di occupazione tra i 15 e i 29 anni è sceso infatti di quasi 12 punti percentuali tra il 2007 e il 2013, passando dal 64,33 al 52,79 per cento, il secondo peggior dato tra i Paesi Ocse, dietro ad Atene.

Fifa. Arrestati a Zurigo i vertici della Federazione per l’accusa di corruzione. Retata a Zurigo nell’albergo dove i vertici della Fifa sono riuniti per il loro congresso annuale. Sei alti dirigenti dell’organismo che governa il calcio mondiale sono stati arrestati con l’accusa di corruzione del Dipartimento di giustizia americano.

Regionali. Fabio Ladisa, Enzo Palmisano, Massimiliano Oggiano e Giovanni Copertino, sarebbero loro i candidati impresentabili della Regione Puglia secondo la Commissione Antimafia. I nomi sono filtrati dopo la riunione di ieri a palazzo San Macuto.

Operazione Agorà. Arresti per compravendita di voti in Sicilia. Ai domiciliari due deputati dell’Assemblea regionale accusati di compravendita di preferenze alle elezioni del 2012. L’operazione è stata ribatezzata Agorà.

Migranti. Da Bruxelles il via libera alla redistribuzione. Si tratta di un meccanismo di emergenza per ricollocare all’interno dei paesi dell’Unione europea 40mila richiedenti asilo. Di questi, in due anni, 24mila dovranno essere trasferiti dall’Italia e 16mila dalla Grecia.

[social_link type=”twitter” url=”https://twitter.com/LeftAvvenimenti” target=”on” ][/social_link] @LeftAvvenimenti

Fenomenologia dell’elettore di Salvini nel video del Terzo Segreto di Satira

I tic, le manie, l’ironia di grana grossa, il terrore dell’altro, la superficialità dell’elettore di Salvini nel video prodotto dal collettivo comico Il Terzo Segreto di Satira. Il prosciutto nel panino, il tipico post su Facebook, la “guerra” all’immigrato. Tutto, ma proprio tutto quello che c’è da sapere sul tipico militante della Lega Nord e di Noi con Salvini nel video che vede protagonisti (in ordine di apparizione): Germano Lanzoni, Renato Avallone, Alberto Astorri, Marco Barilà, Cecilia Campani, Marco Ripoldi, Walter Leonardi e Ahmed Zaghloul.

La Corte continua a smantellare gli orribili divieti della legge 40

Ci sono voluti undici anni per smantellare quasi del tutto la legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita. Il merito non va certo ai vari governi che si sono succeduti in questi anni, né al Parlamento.

Se oggi siamo un Paese più liberale in materia di fecondazione assistita, è grazie alla testardaggine di tante coppie che non si sono arrese ai divieti di questa legge e hanno combattuto con noi dinanzi ai tribunali e alla Corte Costituzionale, che si sono pronunciati ben 36 volte per ripristinare il diritto alla salute e quello all`uguaglianza.

Proprio grazie al coraggio di Valentina, Fabrizio, Maria Cristina e Armando oggi possiamo dire addio a un altro divieto: quello di accesso alla fecondazione assistita per le coppie fertili portatrici di patologie genetiche. Si erano rivolte all`Associazione Luca Coscioni perché una struttura pubblica romana aveva vietato loro, entrambe coppie fertili portatrici di patologie genetiche, l`accesso alla fecondazione assistita per conoscere lo stato di salute dell`embrione. Lo scorso anno il tribunale di Roma aveva sollevato due dubbi di legittimità costituzionale e con i colleghi Gianni Baldini e Angelo Calandrini siamo andati in Corte per chiedere che il divieto venisse cancellato. Ed è stato così: la Consulta ha accolto totalmente quanto da noi chiesto con le memorie difensive.

Dalla pubblicazione della sentenza in Gazzetta Ufficiale migliaia di coppie, portatrici sane di patologie genetiche, potranno accedere alla diagnosi pre-impianto per evitare che la malattia venga trasmessa al nascituro e che possano incorrere in una interruzione di gravidanza. Proprio l`art 6 lett b) della legge 194/78 sull`aborto, a cui il dispositivo della Corte fa riferimento, non elenca le patologie genetiche o cromosomiche che danno diritto all`aborto terapeutico, ma rinvia alla valutazione del medico. Principio che resta fermo per le coppie con gravi patologie geneticamente trasmissibili.

In altra parole: se si possiedono quei requisiti che di fatto possono far interrompere una gravidanza con ricorso alla 194/78 si potrà accedere alla Pma ed evitare così un aborto terapeutico; come si ha diritto all’aborto terapeutico oltre il terzo mese di gravidanza, dopo aver fatto l`amniocentesi, così per la fecondazione si può fare subito la diagnosi pre-impianto e sussistendo i requisiti si può decidere di non procedere all`impianto dell`embrione. Inoltre, la certificazione sulla malattia genetica della coppia la deve dare il centro pubblico.

I dettagli li avremo solo quando la sentenza sarà pubblica, ma già dalla visione del comunicato della Corte possiamo affermare che la Consulta ha fatto una scelta che tutela i nostri assistiti e che non mette paletti, ma delinea un quadro coerente, agganciando a criteri certi i diritti delle coppie. Di tutto questo rimane l`amarezza guardando al passato, durante il quale la politica sarebbe potuta intervenire, risparmiando a migliaia di coppie la sensazione di sentirsi cittadini di seconda classe, cancellando i divieti della legge 40; ma resta anche la forza per continuare a lottare.

Il lavoro non è terminato, occorre cancellare ancora alcuni divieti: quello di la ricerca sugli embrioni e quello per l’accesso dei single e coppie dello stesso sesso alla fecondazione assistita. Noi siamo pronti di nuovo a presentare ricorsi con le persone colpite direttamente dai divieti.

Ma ci auguriamo allo stesso tempo che chi ha voluto la legge 40 possa imparare a chiedere scusa alle persone che per undici anni non hanno potuto avere un figlio in Italia e scelta giusta sarebbe che chi ha voluto la legge 40 rimetta il suo mandato parlamentare perché il cattivo legislatore che emana norme contro i diritti delle persone dovrebbe ritornare a casa.

Ma ci auguriamo allo stesso tempo che il ministro della Salute Lorenzin, della Ricerca Giannini e i Parlamentari non aspettino che siano sempre i giudici a ripristinare le garanzie costituzionali di cui ci ha privato e ci continua a privare la legge 40. Sul sito dell`Associazione Coscioni si può già la petizione al Parlamento per legalizzare la ricerca sugli embrioni.

Rimane l’amarezza guardando al passato: la politica sarebbe potuta intervenire, risparmiando a migliaia di coppie la sensazione di sentirsi cittadini di seconda classe.

[social_link type=”twitter” url=”https://twitter.com/Filomena_Gallo” target=”on” ][/social_link] @Filomena_Gallo

[social_link type=”chrome” url=”http://www.associazionelucacoscioni.it/” target=”on” ][/social_link] www.associazionelucacoscioni.it

Il sogno di Klimt

Gustav Klimt Judith I, 1901

Le figure femminili del Fregio di Beethoven sembrano rincorrersi e danzare sulla parete in un unico flusso di chiome fiammeggianti. Un fiume rosso che attraversa tutta la sala centrale della Pinacothèque de Paris dove, in collaborazione con la Österreichische Galerie Belvedere, è stata ricomposta questa opera monumentale di Gustav Klimt, che fu esposta nel 1902 all’interno del Palazzo della Secessione costruito nel 1897: data d’inizio della grande svolta viennese.

Fino al 21 giugno è la grande mostra Klimt e il suo tempo a raccontare quello strappo epocale attraverso ottanta opere selezionate da Alfred Weidinger, curatore del Museo Belvedere. Organizzata da Arthemisia Group e 24 ORE Cultura non è la replica dell’esposizione già vista a Milano, ma una versione arricchita in cui, accanto a capolavori di Klimt, figurano opere di artisti a lui contemporanei e arredi in stile liberty che aiutano a ricostruire il contesto e a comprendere meglio la sua idea di “arte totale”, capace di fondere linguaggi differenti, dalla pittura al design, dall’architettura alla musica, dando forma ad ogni aspetto della vita, come stile, come ornamento, arredo, come creazione di ambienti che favorissero e stimolassero la ricerca intellettuale. Era il sogno wagneriano della Gesamtkunstwerk, che Klimt seppe ricreare in moderne allegorie pagane, celebrando la bellezza di muse, amanti e amiche come Alma Malher, appena diciassettenne quando la incontrò. Come racconta lei stessa nella autobiografia La mia vita, ora riproposta da Elliot. Bellezza algida e altera, la futura amante dell’architetto Walter Gropius, dello scrittore Franz Werfel e del pittore Oskar Kokochka ispirò a Klimt la figura di Giuditta, femme fatale, incastonata in un mare di oro e di gemme. Un’immagine femminile decisamente scandalosa per la ricca borghesia ebraica viennese che si auto rappresentava pia e tradizionalista nella ritrattistica dell’epoca. Ed è questo forse il maggior pregio della mostra parigina che, mettendo a confronto le opere attardate di pittori come Moll (il patrigno di Alma Mahler) con quelle di Klimt permette di cogliere tutta la distanza abissale che le separava. Ad un naturalismo impressionistico e decorativo, Klimt rispondeva con la potenza magnetica di nudi e ritratti femminili dalla linea pura, mutuata dalle antiche stampe giapponesi; rispondeva con le geometrie stilizzate che reinventavano i mosaici bizantini, come documenta Judith I (1901), un’opera capace di sussumere secoli di storia dell’arte.

Le cinque delle 20.00

Regionali. Venerdi la lista dei cosiddetti impresentabili, cioè dei candidati che secondo il codice etico non avrebbero dovuto essere inseriti nelle liste delle regionali, che verrà divulgata dall’Antimafia non prima di venerdì.

Catturato in Brasile Pasquale Scotti, 57 anni, latitante e dal 17 gennaio 1990 ricercato a livello internazionale ed inserito nell’elenco italiano dei ricercati più pericolosi. Per quasi 31 anni il luogotenente di Raffaele Cutolo è riuscito a sfuggire alla cattura; è stato un elemento di spicco della Nuova camorra organizzata, capeggiata dal superboss Raffaele Cutolo, di cui è sempre stato considerato uno dei “fedelissimi”.

Economia. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, fotografa nelle sue “Considerazioni finali” un Paese che esce finalmente dalla crisi più lunga del dopoguerra ma deve creare le condizioni per sfruttare al meglio la migliorata congiuntura internazionale e “consolidare la ripresa”.

Iraq. Controffensiva dell’esercito e delle milizie sciite per riconquistare la provincia di Al Anbar dalle mani del gruppo Stato islamico. Le truppe e i miliziani si muoveranno dalla provincia di Salahuddin e cercheranno di isolare i jihadisti a Ramadi.

La Grecia pagherà la rata da 312 milioni dovuta al Fmi il 5 giugno, perché per allora sarà raggiunto l’accordo con i creditori. Lo ha detto ad Atene il ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, annunciando una tassa sulle transazioni bancarie e una sanatoria sui depositi occulti all’estero tassandoli al 15%.

[social_link type=”twitter” url=”https://twitter.com/LeftAvvenimenti” target=”on” ][/social_link] @LeftAvvenimenti