Home Blog Pagina 1328

Calais, è caccia al clandestino. Un video mette a nudo la Francia

Francia, Europa. Un camion percorre il raccordo autostradale verso l’Eurotunnel, diretto in Gran Bretagna. Sul tragitto c’è un posto di blocco della Republican Security Companies, un corpo della polizia francese. I gendarmi aprono i cassoni dei tir alla ricerca dei clandestini. E li trovano. Li fanno scendere, li respingono oltre i guard rail, nei campi confinanti. Spintoni e colpi di manganello. Sono immagini crude, violente, disumane. Ma sono all’ordine del giorno a Calais.

Calais, a nord della Francia, è la città portuale che affaccia proprio sulla Manica, più d’uno la chiama la Lampedusa del Nord. Calais è il passaggio verso l’Inghilterra: «Raggiungere l’Inghilterra o morire provandoci», si dice da queste parti. E chi le pronuncia conosce bene il peso di quelle parole: se è già in Europa, c’è arrivato via mare – onda dopo onda su un barcone – raggiungendo Lampedusa oppure via terra – camion dopo camion – dalla Turchia.

È partito dall’Africa, dalla Siria, dall’Iraq, dal Kurdistan. È arrivato e si è accampato in attesa di imbarcarsi verso il Regno Unito.

Il video che state per vedere, è stato pubblicato sul web dall’associazione Calais Migrant Solidarity. Le immagini sono state catturate il 5 maggio 2015, dalle 8 del mattino e per tutta la giornata sul ramo autostradale che conduce al porto dei traghetti di Calais (A216). Le associazioni denunciano la regolare brutalità della polizia contro i migranti nascosti nei camion. In queste ore, in Francia, monta la protesta da parte delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani. E intanto la polizia francese indaga sul comportamento dei suoi agenti in attesa che vengano prese le eventuali sanzioni.

Il video è intervallato da alcune frasi estratte dal discorso del ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve. Pronunciate proprio a Calais. Appena il giorno prima, il 4 maggio.

[social_link type=”twitter” url=”https://twitter.com/TizianaBarilla” target=”on” ][/social_link] @TizianaBarilla

Il peggio è passato, il meglio verrà: ecco il Renzi pensiero in economia

Quegli insopportabili vecchioni del ’900 avrebbero parlato di demagogia. Ora il termine è in disuso. Quale demagogia? Si tratta di buona comunicazione, risponde all’esigenza di trasmettere ottimismo. In fondo l’economia si basa sulle aspettative: se la gente si convince che il peggio è passato e che il meglio stia venendo, il meglio verrà. È il Renzi-pensiero in economia. Anche in questo è un buon allievo di Berlusconi (ricordate il milione di posti di lavoro in più?). Ma non starei sereno, si è visto come è andata a finire con Berlusconi (che comunque ci ha governato per vent’anni… forse è il caso che anche noi non si stia tanto sereni).

L’ultima trovata è stata il “tesoretto”. Il Sole 24 ore ha parlato di arma di “distrazione” di massa. Rifacendo i conti, dicono dal governo, ci siamo accorti che possiamo spendere 1,6 miliardi in più rispetto a quanto preventivato. Evviva, evviva. Si apre il dibattito su come impiegare questa improvvisa ricchezza e ognuno fa la sua proposta e ognuno vuole la sua parte. E va bene così. Ci vuole ottimismo e allegria, alla faccia dei soliti gufi. Poco importa che quei denari non ci siano. Che cos’è infatti il tesoretto? Il governo prevede ora una maggiore crescita del Pil per quest’anno (ben 0,7% anziché 0,6%!) e un maggiore risparmio di interessi sul debito pubblico. Il deficit del bilancio pubblico scenderebbe al 2,5% del Pil dallo 2,6% che si era contrattato con la Commissione europea. Il tesoretto è dunque quella differenza di 0,1 punti di Pil imputabile a previsioni più favorevoli.

Il fatto è che i calcoli di tutta la manovra di bilancio sono costruiti sulla sabbia. Si basano sulla previsione di 7 miliardi di riduzione di spesa, che sono del tutto incerti, e che possono essere comunque devastanti (si pensi alle province che non manutengono più le strade, alle scuole che cadono a pezzi, e che si reggono solo sulle donazioni delle famiglie, alle aule universitarie ove si rompe il proiettore e non si può cambiare ecc.). Ci sono poi oltre 3 miliardi di entrate che dovrebbero derivare dalla lotta all’evasione, che sono ancora più incerti delle riduzioni di spesa. E via dicendo.

Non mi scandalizzo della finanza creativa, può anche andare bene se è l’unico mezzo per sfuggire alle forche caudine delle regole europee (Tremonti ha aperto una strada). Ma evitiamo almeno di scoprire tesoretti. E ricordiamo che se non si riscrivono le regole europee e ci si barcamena con i trucchetti, prima o poi si va a sbattere. Pensiamo alla Grecia che è entrata nell’euro con la finanza creativa (con la consulenza della Goldman Sachs), ma che è stata poi chiamata a pagarne il conto (anche qui c’è dunque poco per noi da stare sereni).

Intanto, comunque, ci ha pensato la Corte Costituzionale a fare piazza pulita di ogni speranza di tesoretto, con la sentenza che ha dichiarato illegittima la norma con cui il governo Monti congelò l’adeguamento all’inflazione delle pensioni al di sopra di un certo livello (1.405 euro lordi) nel biennio 2012 e 2013. L’effetto a regime sarà un costo per le finanze pubbliche attorno agli 8-9 miliardi annui. Sul piano economico la sentenza è discutibile perché la norma, per quanto rozza, ha consentito un notevole risparmio di spesa in un momento di acuta crisi salvaguardando le pensioni più basse. La rivalutazione che dovrà far seguito alla sentenza della Corte andrà a beneficio di tutti i pensionati, anche dei più ricchi.

Abbonati a Left!

Carta + Digitale, o solo in formato digitale! Annuale, semestrale, trimestrale o mensile, oppure la singola copia a scelta!
Scegli il tuo abbonamento a Left e abbonati!

Le cinque delle 20.00

Infermiere di Emergency positivo al test di Ebola. Il test eseguito nel pomeriggio presso il centro Lazzaro Spallanzani di Roma ha dato esito positivo per l’infermiere sardo ricoverato da ieri a Sassari.

Scuola, rottura governo-sindacati: verso il blocco degli scrutini. A Palazzo Chigi il ministro Giannini e altri membri dell’esecutivo al tavolo con Cigl, Cisl e Uil compatti nel dire che le modifiche introdotte non sono sufficienti, e mentre si valuta di fare un nuovo sciopero, gli studenti hanno boicottato i test Invalsi. Replica di Renzi: ascoltiamo tutti ma non possiamo bloccare la qualità.

Civati domani presenta il referendum contro i nominati in lista nell’Italicum. «Domani presentiamo la proposta referendaria per togliere i nominati dalle liste dell’Italicum». Lo annuncia l’ex Pd nel suo blog: «Sarà contento chi come Prodi dichiara che sono preoccupanti, come lo sono le pluricandidature. Quello che non ha potuto fare il Parlamento, lo faranno i cittadini».

Birmania, 350 migranti in mare da giorni senza cibo e acqua. Sono stati abbandonati a bordo di un barcone al largo del sud della Thailandia, senza carburante e ormai senza cibo né acqua da tre giorni.

Processo Eternit bis. Il caso torna in tribunale a Torino. L’accusa per l’imprenditore svizzero Schmidheiny è omicidio volontario aggravato di 258 persone. La difesa: nessuno può essere giudicato due volte per lo stesso reato. Udienza aggiornata a giovedì.

Lo status Quo dell’eterno mezzano

Questa settimana rendiamo omaggio a un emblema della circostanzialità d’opinione. Un personaggio che vive un mondo di fantasia che non gli appartiene, le cui invettive son decise dalla fantasia altrui. La natura di questi personaggi non consente loro di autodeterminare né la propria esistenza né tantomeno la loro opinione.

Le avventure si svolgono in quella realtà aumentata che appartiene al mondo della Monsanto. In questo universo parallelo frastagliato da lettere del cuore e pubblicità della Polystill animato da pantegane saggie e paperi sfortunati, nipoti di nipoti e bracchi che in pigiama diventano super eroi di un mondo che diventa immaginario al quadrato. Esistenze banali ma dinamiche di paperi miliardari, sfortunati, geniali o mariuanomani. Un mondo di vacche innamorate di cavalli allevate da una vecchia papera che prepara sformati di tacchino per i nipoti del nipote. In questo scenario antropomorfo abbiamo scovato uno dei personaggi minori della più popolare delle sagre secondarie di questo universo.

È in questo mash-up sociale che fonde Orwell e Pratolini che vivono tre gemelli, tre paperotti: Qui, Quo e Qua. Nipoti di  quel Paolino che con la sua fantozziana esistenza ha dato il “là” a queste avventure. Tra questi tre paperotti gemelli è “praticamente ovvio” omaggiare il mezzano di loro: Quo, per il suo posizionamento onomatopeico che lo condanna al ruolo di eterno secondo.

Quo è costretto a condividere avventure e opinioni, sempre racchiuse in una comune nuvoletta, con i suoi fratelli. Una condizione da eterno secondo aumentata da una libertà d’opinione ulteriormente limitata da due virgole, che gli permettono solo di rafforzare o avverbiare un concetto mai profondo e sempre leggero come una piuma. Quo, per noi, rappresenta appieno la condizione di subalternità di un’intera generazione che non ha intenzione di fornire gli strumenti per un’autodeterminazione generazionale che possa in qualche modo cambiare lo Status Quo delle cose.

[social_link type=”twitter” url=”https://twitter.com/SaroLanucara” target=”on” ][/social_link] @SaroLanucara

[social_link type=”facebook” url=”https://www.facebook.com/antoniopronostico” target=”on” ][/social_link] Antonio Pronostico

Ddl Buona scuola, parla la prof che ha inventato il #flashmob “Docenti che non voteranno Pd”

io insegnante non voto partito democratico

Monica De Leo è una docente di ruolo di Bari (10 anni di servizio di cui 9 da precaria), insegna lettere presso il Liceo linguistico Marco Polo. È lei l’autrice del flash mob “Docenti che non voteranno più Pd perché indignati dal ddl la buona scuola” che domenica alle 22 ha portato una valanga di commenti sulla pagina facebook di Matteo Renzi. Anche se non sono più visibili nella loro interezza, comunque qualche effetto c’è stato. Oltre a titoli e articoli sui giornali, forse un messaggio è arrivato anche al Pd.

Sei sindacalizzata o fai parte di gruppi spontanei? Il flash mob è stata una tua iniziativa personale?

Non sono sindacalizzata. Mi sono iscritta ad un sindacato il primo anno di servizio, ma già l’anno successivo non ho rinnovato l’iscrizione. Non mi sento rappresentata da alcun sindacato, ma aderisco agli scioperi per cercare di dare visibilità istituzionale allo scontento. L’iniziativa del gruppo “Docenti che non voteranno più Pd perché indignati dal ddl la buona scuola” e tutti i flash mob (domenica sera “non voteremo Pd perché indignati dal ddl la buona scuola”, ieri sera “ritiro immediato del ddl perché incostituzionale e lesivo dei diritti di famiglie, docenti e personale Ata” e quello previsto per oggi alle 14 rivolto ai sindacati  sono una mia iniziativa personale. Seguo personalmente la pagina (15210 contatti) e il flash mob (8100 partecipanti, 80mila invitati). Seguo queste iniziative ad ogni ora del giorno e della notte quando non lavoro.

Come ti sembra che si stiano muovendo i sindacati? Oggi c’è l’incontro con il governo. Cosa ti aspetti? Quale dovrebbe essere secondo te la forma migliore di lotta?

Noi docenti e Ata stiamo chiedendo con forza aiuto ai sindacati. Ci sarebbe da chiedersi come mai abbiano atteso maggio per muoversi… Siamo tutti un po’ delusi, ma vorremmo ricrederci. Abbiamo lanciato un flash mob (in rete) in programma per oggi alle 14 che ci darà delle risposte chiare in merito.

Voti o hai votato partiti di sinistra? 

Non esprimo le mie preferenze politiche pubblicamente: è un impegno che ho assunto con i miei compagni di protesta.  Cerco di impedire che i dibattiti sulla pagina sconfinino nella propaganda politica. Si accetta al massimo che i singoli esprimano le proprie preferenze, ma il resto viene rimosso. Poi faccio tutto da sola, qualcosa potrebbe sfuggirmi. Ho chiesto agli utenti di aiutarmi con le segnalazioni di eventuali scorrettezze. Posso dire che voto sempre e nella massima buona fede. I voti di scambio dovrebbero far perdere il diritto di voto.

Cosa c’è che non va nel ddl buona scuola, in sintesi?

 L’incostituzionalità, pensiamo all’art.33 della costituzione e lo spettro dell’introduzione del sistema clientelare attraverso i poteri che saranno attribuiti ai dirigenti scolastici. In una nazione che occupa una posizione vergognosa nella statistica internazionale della corruzione, credo che sia un’operazione dolosamente distruttiva di uno dei pochi sistemi ancora poco attaccabili.

Che differenza c’è tra la riforma Gelmini e questa? 

 La differenza più importante è che questa riforma può essere fermata! Ed è quello che cerchiamo di fare con tutte le nostre forze! Questa volta pare che anche i più passivi abbiano capito la gravità della minaccia.

Cosa dovrebbe garantire la scuola oggi, in questa situazione di crisi? Uguaglianza, conoscenza, un lavoro?

 Vorremmo parlarne tutti insieme. Noi una buona scuola la vorremmo, ma dovrebbe rispecchiare le effettive necessità che solo il mondo della scuola può indicare. Vorremmo interlocutori che abbiano competenze in ambito scolastico, cosa che non troviamo nei curriculum di chi ci sta propinando la riforma.

[social_link type=”twitter” url=”https://twitter.com/dona_Coccoli” target=”on” ][/social_link] @dona_Coccoli

Le cinque delle 13.00

Nepal, nuova scossa di terremoto: magnitudo 7.3, una decina le vittime. Dopo quello del 25 aprile scorso, costato la vita a oltre 8mila persone, un altro sisma colpisce nuovamente il Paese. L’epicentro localizzato nei pressi del campo base dell’Everest, a 18 chilometri di profondità.

Renzi replica a Civati e Fassina intervistati da Left: «il Pd non morirà democristiano, se vedo i numeri di quelli che se ne sono andati e di chi è arrivato, soprattutto da Sel, il numero è positivo. Siamo aumentati anche nell’ala sinistra. Non è vero che c’è il rischio di smottamento al centro». Qui l’intervista di Civati a Left in cui annuncia l’uscita dal Pd.

Scuola, oggi il governo incontra i sindacati. Dopo le polemiche e lo sciopero del 5 maggio, l’esecutivo vedrà le parti sociali alle 15 a Palazzo Chigi. Al centro dell’incontro il ddl #buonascuola, che attende il via libera della Commissione Affari costituzionali prima di approdare in aula. Oggi sciopero contro i test Invalsi.

Il caso Eternit torna in tribunale. Aggiornata a giovedì prossimo, a Torino, l’udienza preliminare dell’inchiesta Eternit bis, l’accusa è da ergastolo: omicidio volontario aggravato di 258 persone. Imputato l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny.

Asta record a New York per Donne di Algeri di Picasso. La famosa scena in un harem del 1955 battuta all’asta per 179,4 milioni di dollari, il record di sempre per un quadro a un’asta.

Legge 40, sarebbe bello un legislatore che non lasciasse tutto in mano ai giudici

La Corte costituzionale ancora non ha deciso se il divieto di accesso alla fecondazione assistita alle coppie fertili portatrici di patologie genetiche, previsto dalla legge 40 del 2004, sia incostituzionale. È un ritardo legittimo, ma che lascia nell’ansia migliaia di coppie desiderose di avere un bambino non affetto dalla patologia genetica che potrebbero trasmettergli.

Una soluzione più rapida ci sarebbe stata: un intervento immediato de Governo Renzi avrebbe potuto già cancellare gli ultimi divieti della legge 40. Ma non è arrivato. Dopo aver varato la legge sul divorzio breve, il Governo dovrebbe affrettarsi a predisporre una serie di altri provvedimenti sui diritti civili. Potrebbe, tra l’altro, anche cancellare il divieto della legge 40 sull’utilizzo a fini scientifici degli embrioni non idonei per una gravidanza.

La legge 40 prevede all’art. 14 comma 5 che la coppia infertile o sterile possa chiedere di conoscere lo stato di salute dell’embrione, all’art. 6 prevede che siano fornite informazioni dettagliate alla coppia in ogni fase del trattamento medico, e all’articolo 13 che possano essere eseguite sull’embrione indagini cliniche diagnostiche. Sembra tutto chiaro, no? Invece no, perché come sappiamo le coppie fertili sono escluse dall’accesso alla fecondazione e non possono chiedere di conoscere lo stato di salute dell’embrione e sono costrette una interruzione volontaria di gravidanza appena si scopre che il feto è malato.

Ma prevenire un aborto non sarebbe meglio che abortire? Per il legislatore, evidentemente, non è così, nonostante la giurisprudenza costituzionale abbia più volte affermato la preminenza della tutela della salute di colei che è già persona rispetto all’embrione. Il legislatore italiano preferisce che sia la Corte Costituzionale ad affermare tale tutela, pur di non entrare in conflitto con chi è contrario a queste tecniche.

Neris e Alberto hanno scoperto di essere portatori di atrofia muscolare spinale, di tipo 1, acuto, con la nascita di Beatrice che muore per soffocamento a sei mesi, dopo una paralisi progressiva. Lottano ancora in tribunale per non trasmettere la patologia ad un figlio e lottano con l’associazione Famiglie Sma affinché si trovino cure per patologie così gravi e chi è malato non sia lasciato solo.

Valentina e Fabrizio, sono anche loro portatori di una patologia genetica: quasi al quarto mese di gravidanza si evidenziano malformazioni nel feto incompatibili con la vita e così si va incontro al primo di quattro aborti.

Armando e Mariacristina sono devastati nel cuore come chi ha capito che, dopo una IVG, o provi con altre gravidanze naturali a rischio o sei costretto ad andare all’estero.

Tutti loro hanno deciso di rivolgersi ai tribunali ed esigere il diritto alla libertà procreativa nel loro Paese. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nel 2012 ha condannato l’Italia proprio per questo divieto perché lede il diritto ad una famiglia e alla scelta in materia terapeutica. Invece qualcuno qui in Italia accusa queste coppie e chi le sostiene di eugenetica, di selezione del bimbo più bello, di voler uccidere il debole embrione. Nulla di più lontano dalla realtà e dal desiderio legittimo di non voler vedere un figlio soffrire o dover subire l’aborto di quell’embrione così ideologicamente difeso.

Cosa aspettarsi? Che il Parlamento e il Governo comincino ad occuparsi di queste questioni, senza lasciare tutto in mano ai giudici, fino ad ora determinanti per il ripristino delle tutele di tanti cittadini e l’accesso alle cure e alla maternità. Ma in attesa di un legislatore diverso, confidiamo nell’intervento dei giudici delle leggi.

[social_link type=”twitter” url=”https://twitter.com/Filomena_Gallo” target=”on” ][/social_link] @Filomena_Gallo

[social_link type=”chrome” url=”http://www.associazionelucacoscioni.it/” target=”on” ][/social_link] www.associazionelucacoscioni.it