La riforma passata al Senato istituzionalizzerà le attuali diseguaglianze, aumentandole, considerata la totale assenza di fondi per provvedere a qualsivoglia forma di perequazione. In vista del passaggio alla Camera i comitati no Ad danno battaglia e organizzano incontri e dibattiti in vista di una manifestazione nazionale a Napoli
«Però, vedete, la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé», diceva Calamandrei agli studenti nel 1955. «Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica». Rimbocchiamoci le maniche
la riforma per l'Autonomia differenziata, passata oggi al Senato e che andrà alla Camera, è un progetto liberista che mette in pericolo l’unità stessa del Paese. Chi si è accodato a queste richieste, spesso definendosi patriota si assume interamente e a futura memoria la responsabilità della possibile,“balcanizzazione” del Paese. Il tutto mentre i dati Istat degli ultimi anni, pongono in evidenza come i divari territoriali e sociali da anni si stanno sempre più approfondendo, così come la desertificazione demografica del Mezzogiorno.
Gli attivisti ambientali lanciano un appello al Presidente della Repubblica perché non firmi il ddl ecoproteste. E citano il discorso di fine anno in cui il Capo dello Stato ha parlato dei giovani disorientati dal mondo che è debole nel contrastare la crisi climatica
«Si muore per una semplice bronchite. Tutto il sistema dell'assistenza primaria è crollato», racconta Enrico Vallaperta, coordinatore di Medici senza frontiere. Testimonianze e storie di chi ha scelto l'impegno umanitario al fianco della popolazione palestinese
Mentre il 23 gennaio è previsto il voto finale al Senato sul ddl Calderoli che attua l’autonomia differenziata e le opposizioni annunciano battaglia con il ricorso al referendum, ecco l'analisi del costituzionalista Gaetano Azzariti, una lettura controcorrente per un cambiamento radicale. Il testo è tratto dal libro di Left "Repubblica una indivisibile euromediterranea"
A dirlo è Ted Chaiban, vice direttore di Unicef. Delle quasi 25.000 persone che sarebbero state uccise nella Striscia di Gaza dall'escalation delle ostilità, fino al 70% sono donne e bambini
In altre occasioni, per altre devastanti guerre, intellettuali, giornalisti e politici si erano mobilitati, denunciando il diritto dei popoli a esistere e rifiutando sempre l’idea che un conflitto possa risolversi con l’eliminazione fisica, lo sradicamento, l’allontanamento. In questo caso, invece, mentre ci sono state manifestazioni di piazza, il mondo della cultura e della politica è rimasto silente
Il rapporto Oxfam sulle disuguaglianze documenta che l’aumento della ricchezza estrema nell’ultimo triennio è stato poderoso, mentre la povertà globale rimane inchiodata a livelli pre-pandemici. Che fare? Tassa sui patrimoni, niente condoni e lotta all'evasione fiscale, per cominciare
Il paradosso della Serbia: nonostante la legislazione progressista che dovrebbe proteggerle, le persone trans continuano a temere per la propria incolumità. Ecco il racconto del fotografo Aleksandar Crnogorac che dal 2018 ha incontrato, fotografato e intervistato più di cento persone provenienti da tutti i Paesi balcanici