Nessun rappresentante del governo ricorderà a Lampedusa la strage del 3 ottobre 2013 in cui morirono 368 persone al largo dell’Isola dei conigli affondate a pochi metri dalla costa che avrebbe significato la loro salvezza
La bozza dell'ennesimo decreto sull'immigrazione è un ulteriore passo sul sentiero della disumanità: i minori stranieri non accompagnati avranno meno tutele, potranno essere gettati nei centri in mezzo agli adulti e diventeranno il bottino perfetto per ingrossare la manovalanza della criminalità organizzata più di quanto già avvenga
Matteo Salvini alla domanda su come potrebbero trovare 5mila euro i migranti che sbarcano in Italia per poter pagare il racket di Stato previsto nella nuova norma ha risposto letteralmente: molti arrivano con «telefonino, scarpe, catenina, orologino»
Il ministro ha detto che l'arrivo dei migranti è «qualcosa di voluto e organizzato anche per mettere in difficoltà un governo scomodo». Niente di nuovo sotto il sole: quando chi sta al governo non ha soluzioni da proporre non può fare altro che immaginare nemici inventati
Dopo aver attraversato il deserto del Sahara, la Libia e il Mediterraneo le loro strade si sono intrecciate a Lugo di Romagna. Sono loro i veri super eroi dei nostri giorni
Crollano in appello le pesanti accuse contestate a Mimmo Lucano e viene completamente ribaltata la sentenza del Tribunale di Locri che lo aveva condannato a oltre 13 anni. Da mesi c'era tanta attesa a Riace e non solo, per questo pronunciamento dei giudici, come testimonia il reportage di Amedeo Ciaccheri dal borgo calabrese uscito nel numero di settembre di Left e che riproponiamo in versione integrale
Le prime case mobili e l’acqua potabile arrivano a Borgo Mezzanone, la baraccopoli pugliese dove vivono senza servizi e con l’incubo di incendi circa duemila lavoratori. È il primo risultato delle loro lotte sindacali
Salario minimo e diritto al lavoro. Difesa della scuola e della sanità pubblica. Giustizia. L’ex ministro del Lavoro a tutto tondo sulla campagna d’autunno contro le politiche liberiste e corporative dell’esecutivo
"Io capitano", il film in concorso alla 80esima Mostra del cinema di Venezia (e in sala dal 7 settembre) narra gli orrori vissuti da due ragazzi del Senegal nel viaggio attraverso il deserto, i lager libici e il Mediterraneo. «Ho tentato di dar voce, finalmente, a chi di solito non ce l’ha», dice il regista
In un video diffuso da The Guardian si vede il corpo di una donna che giace senza vita in un centro di detenzione per migranti in Libia. Di quella donna non sappiamo nulla. Quello che sappiamo è che i finanziatori del campo che l’ha stremata fino a lasciarla morire siamo noi