Dagli studenti era partita una reazione pacifica al disastro umanitario legato alla guerra in Medio Oriente. La repressione della polizia, chiamata dai vertici di campus universitari (che sono delle multinazionali) ha innescato una escalation, spiega la politologa della Columbia University: «E' stata una prova generale di tante altre forme di intervento che in Italia si chiamano della governabilità»
Chiedono la fine delle guerre che uccidono i civili e distruggono l'ambiente, gridano Free Palestina e contestano le politiche del G7. Sono i giovani che, numerosissimi, si sono riversati nelle strade di Torino, nonostante gli idranti, i lacrimogeni e i manganelli della polizia
All'ex ministro greco Varoufakis, in Europa, è stato sottratto il diritto di parola. In Francia la presidente di un importante partito di opposizione di sinistra, Mathilde Panot, viene convocata dalla polizia a seguito della sua espressa posizione filopalestinese: un avvenimento inedito e particolarmente grave, di fronte al quale non si potrà essere inerti. Perché questa precipitazione? Perché la guerra è l'alibi; anzi, è l'occasione per il potere di educare all'ordine sociale, all'obbedienza gerarchica
Il 25 aprile è divisivo solo per chi è fascista. Il 25 aprile è politicizzato solo per chi persegue una politica che non prevede l’antifascismo, e quindi è fascista. Il 25 aprile imbarazza solo chi non riesce a fare pace con la Liberazione e quindi è fascista.
Il rapporto Onu smentisce Israele: “Infondate le accuse di collusione con Hamas. Ma intanto l’agenzia si ritrova con i fondi tagliati (solo gli Usa contribuivano al 30% delle sue attività), i dipendenti additati come criminali e alcuni conti correnti bloccati
«L'obiettivo era quello di aiutare i ragazzi ad elaborare un pensiero critico e libero», dice una studentessa che insieme ai suoi compagni di liceo ha organizzato a Reggio Emilia un convegno sulla guerra a Gaza chiamando studiosi ed esperti. Il racconto di questa esperienza in questo dialogo tra gli studenti e il loro professore di Storia e filosofia
33.137 palestinesi uccisi, di cui 13.800 bambini. Sono stati uccisi 140 giornalisti. L’Onu (non Hamas) fa saper che 2,3 milioni di persone fanno la fame
L’agghiacciante guerra in Palestina costringe tutti a pensare al futuro, nel nome di una cittadinanza per ebrei e palestinesi, non di due Stati. Così come nel Vecchio continente a un’Europa dei popoli più che delle nazioni
Anche Bruxelles ha fatto sua la massima latina "si vis pacem para bellum” secondo cui la corsa agli armamenti funzionerebbe da deterrente per i conflitti
Stop al trasferimento di armi, parti di ricambio e munizioni. Rispetto dei diritti umani. Fermare il conflitto. Lo chiedono Amnesty, Save the children e altri organizzazioni umanitarie in una urgente nota congiunta