La nuova direzione di Antonio Monda porta molti Stati Uniti e introduce incontri e colloqui con registi in diversi luoghi della città. Si apre con il nuovo Robert Redford. Anche quest'anno "Alice nella città", festival nel festival dedicato ai giovani adulti
Il bio-pic su James Dean e un documentario sulla guerra dei 6 giorni, classici restaurati e novità impegnate. Il Milano Film Festival, dal 10 al 20 settembre, celebra così il suo ventennale
Dopo la preapertura dedicata ai film veneziani di Orson Welles, si è alzato il sipario sul Festival del cinema di Venezia, dal 2 al 12 settembre, qui il programma. Qui qualche consiglio sui film da non perdere:...
Mirafiori Lunapark è il nuovo film del regista Stefano Di Polito. Torinese nascita, figlio di operai della Fiat Mirafiori, Di Polito ha vissuto nel profondo l'influenza della fabbrica sulla sua città, sulle persone e le famiglie che vi ruotavano attorno. A noi di Left ha concesso questa pillola di anteprima. Guardiamola insieme.
Presentato il programma del Festival internazionale del cinema di Venezia 72
Lei crede nell’amore e nell’immediatezza, lui nel libero arbitrio e nella critica del giudizio. Tra i due si accende un conflitto, assolutamente imperdibile, i cui temi sono ceto sociale, milieu, cultura di appartenenza, progettualità esistenziale. I protagonisti parlano molto, negoziano le loro posizioni, o perlomeno ci provano, fino al salto di qualità conclusivo. Non sempre chi è accanto a noi, è realmente presente.
Nel 1990 a Ponticelli, periferia est di Napoli, un gruppo di appassionati di cinema lancia una campagna di mobilitazione: “Salviamo il Pierrot”. Da qui prende il via l’esperienza del circolo Arci Movie, il cineforum che oggi conta più di mille soci, un catalogo con più di 7.500 titoli e ogni anno organizza oltre 120 proiezioni nelle scuole.
Nel 1984 i minatori incrociano le braccia, denunciando la perdita di 20.000 posti di lavoro; la Thatcher lancia compassati proclami sull’urgenza di imporsi come leader forte e manda la polizia a reprimere gli scioperi; il movimento gay sfila a Londra tra i lazzi dei benpensanti. Tre momenti della storia britannica nella commedia brillante Pride di Matthew Warchus.
Al di là della storia e di alcune lentezze, colpisce lo stile visivo, così tenacemente concentrato sulla protagonista, sul suo corpo, ora nervoso e contratto, ora sciolto e sinuoso, sulla compressione fisica delle emozioni rispetto a una vita agra che non le risparmia nulla e insinua il freddo nelle ossa.
Il film si dipana sulla falsariga dell’hard boiled d'ispirazione chandleriana, ma vive di contaminazioni surreali, divertenti e sorprendenti.