Il film di Icíar Bollaín riporta alla luce il caso Nevenka, denunciando con forza le dinamiche di potere e il silenzio che circondano la violenza di genere
Nelle parole di Armanda Colusso c’è l’accusa più onesta che si possa rivolgere a un governo: aver confuso la scena politica con il mestiere di governare. Alberto Trentini resta là. Qui restano solo le scuse
Con la proposta di introduzione della pena di morte ad personam, contro i "terroristi palestinesi", in Israele il diritto diventa teocratico, fondato non sulla giustizia ma sulla sua negazione più radicale: la vendetta
Ma la ong non molla, sa che un altro fermo amministrativo non glielo toglie nessuno e sarà ancora più aspro dei 60 giorni inflitti a fine agosto, quando fece approdo nel porto di Trapani, perché “Mediterranea” è considerata recidiva. Una recidiva che è resistenza
A colloquio con lo storico israeliano Ilan Pappé, vincitore del premio Chiarini e autore de La fine di Israele: solo la fine del progetto coloniale israeliano può aprire a una forma di Stato diversa, fondata sulla coesistenza e sul riconoscimento reciproco fra palestinesi e israeliani. «I cambiamenti sembrano lenti - dice il professore - ma la storia accelera. E allora potrà nascere un Medio Oriente più giusto»
Il premier Milojko Spajić, 38 anni, guida il progetto politico “Europa Ora”: sanità rafforzata, stipendi triplicati, euro già in circolazione, ingresso nel sistema Sepa e nuovi accordi energetici con l’Italia. Ma l’ingresso in Ue richiede molto di più, a partire dal vincere la battaglia contro corruzione e lavoro nero
Dopo trent’anni di silenzi e contraddizioni, il dibattito tra scienza e diritto torna al punto di partenza: che cosa significa essere sani, liberi, responsabili? La psichiatria non può ridursi a certificare la colpa, ma deve affermare la possibilità della guarigione
In Italia e in Europa i dati sui femminicidi restano incompleti, disomogenei e in ritardo. Senza rilevazioni affidabili non si può prevenire la violenza, ma la trasparenza è ancora un tabù
Centinaia di migliaia di persone hanno manifestato nel mondo contro il paradigma della “ragione fredda”, calcolatrice e distante, che giustifica secoli dominio, esclusione e sopraffazione. In primis dell’uomo sulla donna
L’eccezionale testimonianza di Jean, nome di fantasia per tutelarlo da possibili vendette, rapito a 11 anni e costretto ad imparare a usare il fucile e a sparare da una formazione paramilitare nella Repubblica democratica del Congo. «Il più piccolo della mia ‘squadra’ aveva 7 anni, il più grande 12»