Maria Grazia Calandrone è tra le voci più intense della poesia italiana. Il suo è un percorso di vita segnato dall’abbandono a otto mesi da parte della madre biologica e dalla resistenza attraverso la scrittura. Ne parla nel colloquio con la psichiatra e psicoterapeuta Barbara Pelletti
Non si spegne la polemica sull'uscita del ministro della Cultura, Sangiuliano. L’uso delle categorie moderne di destra e di sinistra è anacronistico, oltre che scorretto. L’autrice ricorda allora la lezione di Antonio Gramsci che diffida dei “professori rimminchioniti che si fanno delle religioni di un qualche poeta o scrittore e ne celebrano degli strani riti filologici”
Mentre aspetta in un’ansia crescente l’arrivo di Mašen’ka, la donna che è stata il suo primo amore e che oggi è la moglie di un altro, Ganin rivive la stagione trascorsa con lei, da adolescente
Memorie di chi la Jugoslavia l'ha vissuta, in pace e in guerra, di chi ha sperimentato le conseguenze del conflitto, di chi vuole cambiare il suo Paese e di chi, invece, vuole solo scappare da quei luoghi, asfissiato da un futuro senza prospettive. Sono la materia prima della nuova opera di Andrea Caira, "Un tetto e due scuole", di cui vi proponiamo un estratto dedicato a come viene conservata la memoria della resistenza nella città bosniaca di Goražde
Intervista a Luigi Contu, autore di "I libri si sentono soli": «Tra gli scaffali ho ritrovato un libro che mi regalò Enzo Tortora poco prima di essere arrestato. Una vicenda che ha disonorato la storia della giustizia e del giornalismo italiano»
A colloquio con il poeta e performer che ha introdotto in Italia il poetry slam. E che oggi, come attivista e giullare del nuovo millennio, riscopre e reinventa la tradizione dei razos trobadorici
Con la pubblicazione delle Lettere si completa l’edizione nazionale delle opere dell’autore de Il principe. Trecento missive che ritraggonoin profondità la personalità del Segretario della Repubblica fiorentina. E che permettono di fare un nesso con Gramsci, il quale dedicò uno dei Quaderni proprio all’opera machiavelliana
Lo scrittore esiliato in Olanda parla della rivolta del popolo iraniano: «Non si può ottenere nulla con la violenza. I giovani lo sanno, a differenza dei mullah, che non capiscono nulla di arte, stuprano e uccidono»
«Andando a cercare negli archivi quelli che nei giorni della marcia erano sempre con Mussolini si trovano i nomi Falk, Agnelli, Pirelli», racconta lo storico e giornalista. Il gruppo dirigente di Confindustria si schierò col duce
«La speranza per l'Iran viene da questi ragazzi che non accettano più che la loro identità venga cancellata», dice l'autrice di "Leggere Lolita a Teheran". E aggiunge: «La prima cosa che un regime totalitario fa è confiscare la tua storia, crede di poterti privare della tua identità per imporre la sua legge, le sue prediche su di te. Non a caso il primo target dei regimi sono le donne, le minoranze, chi esprime una cultura differente»