Per Gaza non vale

Da ottobre 2023 sono stati uccisi più di 200 operatori dell'informazione. Non vittime accidentali, ma bersagli. Abed nel suo video appello lo ha detto chiaro: se quei reporter fossero stati biondi e con gli occhi azzurri, le loro morti avrebbero suscitato indignazione globale
Nel suo nuovo disco-libro il cantautore, insegnante e scrittore dialoga con altri autori tessendo una conversazione profonda su ciò che ci rende umani. Giuseppe Ciarallo, direttore della storica rivista "Zona letteraria", l'ha intervistato
La pubblicazione del manuale da parte di Ynet non è un episodio isolato, rientra in una strategia governativa volta a proteggere i propri militari da eventuali responsabilità penali internazionali
È stata lanciata la petizione #PardonAssange - attiva anche nel nostro Paese - per chiedere al presidente americano di concedere la grazia al giornalista australiano. Julian è libero dopo il patteggiamento di 6 mesi fa ma la pena inflittagli implica un pericoloso antecedente in giurisprudenza rispetto alla libertà di stampa e di parola
Ieri sera è andata plasticamente in scena la tecnocrazia che si è ingoiata gli Usa e che stende la sua ombra anche sull’Europa
Il mondo è sempre più caldo ma c'è chi sceglie di alimentare il freddo del dubbio. Nel libro "Contro i mercanti del clima” Giacomo Pellini smaschera le strategie di politici, giornalisti e pseudo esperti che per interesse minacciano il nostro futuro. Ecco l'introduzione
A proposito della liberazione di Cecilia Sala e del fatto che i diritti umani sono una questione pre politica, che devono venire prima di tutto, ovunque
L'eventuale accordo tra SpaceX ed il governo italiano non solo entra in rotta di collisione con i programmi satellitari europei, ma anche con il Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio del 2021 sul programma spaziale europeo e l’Agenzia spaziale europea. E comporterebbe anche una violazione del principio sulla cooperazione leale prevista dall’art. 4 del TrattatoUe. Lo spiega il presidente del Movimento europeo
Tra lo zar Usa e lo zar russo però c’è una differenza sostanziale. A Washington è già cominciata la corsa per baciargli la pantofola
Ora si tratta di dare all’Europa regole più intransigenti quanto efficienti per poter prendere le decisioni