Il memorandum Italia Libia è stato firmato nel 2017, rinnovato nel 2020 e infine ancora una volta nel 2023. Dietro il sangue dei migranti respinti e detenuti nei centri libici ci sono le firme di governi di ogni parte e di ogni colore
Il secondo mandato del tycoon è molto più organizzato del primo. Anche l'Europa è minacciata dall'alleanza transatlantica tra Trump, l'estrema destra europea e i magnati miliardari dei social media. La sfida per le forze progressiste di sinistra è enorme: anteporre le politiche sociali e climatiche agli interessi del mercato
A proposito del teorema della presidente del Consiglio sul fatto di essere indagata per il rimpatrio del torturatore libico ricercato dalla Corte penale internazionale
Le dichiarazioni della ministra Santanchè a proposito delle sue dimissioni, del suo rinvio a giudizio, dei suoi compagni di partito che non la difendono e dei suoi alleati...
A proposito dello squinternato discorso del neo presidente americano in videoconferenza al World Economic Forum di Davos
Siamo di fronte ad un ritorno al passato proposto dal ministero dell'Istruzione e del merito con i vari provvedimenti e annunci. Sia dal punto di vista ideologico che da quello dell'organizzazione. Senza investire, naturalmente, più risorse per il diritto allo studio
Il rinvio a giudizio della ministra del Turismo e la sua decisione di non dimettersi, a meno che non sia la presidente del Consiglio a chiederlo, rivelano la favoletta del "governo compatto" e del partito
È sempre più chiaro il disegno neoimperiale del tycoon e dell'oligarchia digitale che lo affianca: la concentrazione autoritaria di poteri e risorse, a scapito del lavoro, dei diritti, della democrazia e della pace. Una minaccia da prendere sul serio realizzando reti europee, alleanze, mobilitazioni
Con poca vergogna il nostro governo ha scovato un presunto vizio procedurale e ha rilasciato il torturatore libico Almastri spolverandogli il colletto e porgendo tante scuse
Ora più che mai la mobilitazione deve continuare. La Corte costituzionale ha sì bocciato il referendum ma ha giudicato incostituzionali i sette punti principali dell'autonomia differenziata. La lotta prosegue in Parlamento