Da Rifondazione a Sel, passando per le micro formazioni, chi lascia un partito per fondarne un altro deve ricominciare da zero, senza soldi né circoli. Viaggio tra i protagonisti di sofferte scissioni, tra piccole vittorie e clamorosi fallimenti.
Questa Rai a Renzo Arbore proprio non piace. «Non è più la mia televisione», dice a Left mentre si appresta a celebrare i suoi 50 anni di carriera. Con i suoi dipendenti è imprevidente. Con lui è persino ingrata.
Sono tanti. Sono qui da anni o hanno le valigie ancora da disfare. Parlano una, due, tutte le lingue. Sono in gran parte i ragazzi della generazione Erasmus, ma anche di chi ha deciso di partire dopo la laurea, da solo. Ormai gli italiani sono un nucleo importante di questa città. E c’è un blog dove si raccontano.
In un ex salumificio abbandonato e occupato da migranti, è nato il Maam museo dell’altro e dell’altrove. Con 400 opere donate da artisti affermati e nuovi talenti. Nasce così un bell’esperimento di convivenza. A colloquio con Giorgio de Finis, ideatore del progetto.
Da Franceschini a Gentiloni, tanti gli ex rutelliani nell’esecutivo Renzi. Ma anche qualche navigato ex Ds. Storie di riciclati promossi e di giovani scaricati.
Se L’Europa avesse un sussulto di orgoglio e di dignità non dovrebbe perdere un attimo in più e riconoscere lo Stato palestinese. L'intervista a Mairead Corrigan Maguire, premio Nobel per la pace nel 1976.
La dieta Mediterranea, non l’ha fatta Cracco ma la gente del popolo. Esce Artusi remix, il nuovo libro di Donpasta, l’artista che da vent’anni mixa musica e cultura gastronomica.
Il piano del governo è al centro della «più grande consultazione trasparente, pubblica e diffusa mai fatta in Italia». Per Vincenzo Smaldore di Openpolis è solo «un’operazione di comunicazione». Fumoso l’obiettivo finale dei questionari. E poche garanzie di autenticità per chi partecipa.
A pochi metri dalle acciaierie di Terni, si produce la bioplastica made in Italy. Sfruttando le risorse agricole locali. Parla Catia Bastioli, ad Novamont e ora presidente di Terna.
Dal 1884, anno della sua fondazione, la vita dell’Ast si intreccia con l’industrializzazione nazionale. Modificando per sempre la vita della fabbrica-città.