Politica, economia, società: il “secolo breve” nella sua deriva violenta può essere indagato a scuola attraverso lo studio della figura del segretario socialista. Una chiave di lettura valida anche per capire il presente
Dagli anni della militanza nel Polesine agli ultimi giorni della sua vita, Matteotti si è sempre impegnato per l’istruzione delle classi popolari. Denunciando la fascistizzazione della scuola, a partire dalla politica gentiliana, classista e piegata ai dettami del regime e della Chiesa
Nel 1922, pochi giorni prima della marcia su Roma, venne fondato il Partito socialista unitario. Matteotti da segretario, impresse una linea intransigente, opponendosi a chi voleva fare compromessi con Mussolini
In occasione del centenario dell’assassinio di Matteotti c’è stata una grande produzione scientifica e letteraria. Si distinguono due biografie, l’una di Federico Fornaro e l’altra di Marzio Breda e Stefano Caretti che mettono in rilievo il profilo del politico, dell’uomo e dell’intellettuale
Conoscere la vita e l’opera del deputato socialista, assassinato dai sicari di Mussolini il 10 giugno 1924, oggi costituisce un vero antidoto contro il revisionismo, impedendo la riscrittura falsa e strumentale del fascismo
Il coraggio e la lucidità che Giacomo Matteotti ebbe nel denunciare a viso aperto il fascismo sono alla base della riscossa che venne poi. Ed è il fondamento della nostra Repubblica
Il luogo dove imperversava la fascista Banda Koch nel 1978 cambiò radicalmente di segno diventando sede di Radio Radicale. Il 4 giugno il Partito Radicale e la redazione con la direttrice Giovanna Reanda scoprono una targa al quinto piano di Via Principe Amedeo 2, in ricordo degli antifascisti che in quelle sale furono torturati. Ecco la storia ricostruita da Andrea Maori, autore del libro "Pensione oltremare"
Ottanta anni dopo la sua liberazione, la storia della Capitale durante i 271 giorni di occupazione nazifascista, costituisce una pagina fondamentale per comprendere tutta la guerra di liberazione nazionale. E fa giustizia delle narrazioni “antipartigiane” del reducismo postfascista e di una certa parte di società. Come racconta lo storico Davide Conti nel suo nuovo libro
Dalle ultime indagini sulla strage di Piazza della Loggia le prove della disponibilità, da parte di Ordine Nuovo, delle armi e degli esplosivi di Gladio. I magistrati hanno scritto che «Ordine Nuovo era una forza anti invasione dipendente dalla Ftase di Verona», ovvero dal più importante comando Nato dopo Napoli per il Sud Europa.
In questo 30 maggio, «più che il martire vogliamo ricordare il politico», dice il presidente del comitato per le celebrazioni del centenario della morte di Matteotti. Il suo intransigente antifascismo, il suo pensiero e il suo sguardo lungo sono più attuali che mai