Come nel 1933, la guerra commerciale tra i vari Paesi può innescare spirali di violenza politica difficilmente controllabili
Cosa hanno in comune? Le radici culturali: la violenza di comando come metodo, la natura predatoria, il fastidio per le minoranze, l’imperialismo come aspirazione
Una delle strategie chiave è deregolamentare le banche rispetto alle loro policy di responsabilità sociale, in modo che le imprese che producono armi possano godere senza intoppi di finanziamenti sia dall’Europa che dagli istituti di credito nazionali
Il secondo mandato del tycoon è molto più organizzato del primo. Anche l'Europa è minacciata dall'alleanza transatlantica tra Trump, l'estrema destra europea e i magnati miliardari dei social media. La sfida per le forze progressiste di sinistra è enorme: anteporre le politiche sociali e climatiche agli interessi del mercato
A proposito dello squinternato discorso del neo presidente americano in videoconferenza al World Economic Forum di Davos
È sempre più chiaro il disegno neoimperiale del tycoon e dell'oligarchia digitale che lo affianca: la concentrazione autoritaria di poteri e risorse, a scapito del lavoro, dei diritti, della democrazia e della pace. Una minaccia da prendere sul serio realizzando reti europee, alleanze, mobilitazioni
Il presidente uscente ha commutato in arresti domiciliari la pena all'ergastolo anche se non è la executive clemency per cui da anni si battono i movimenti per i diritti umani. L'atto di clemenza per l'anziano attivista era stato chiesto anche dall'ex pubblico ministero che aveva contribuito a condannare Peltier per l'uccisione di due agenti: "Un procedimento ingiusto”
La storia di una madre che ha venduto il rene per far curare i figli e di altre persone schiacciate dalla povertà e dalla malattia in un Paese in ginocchio. Il racconto di Nancy Porsia, coautrice del reportage oggi in programma ne "Il fattore umano" (Rai Tre e Rai Play)
Il governo italiano continua a parlare di lotta ai trafficanti e finge di non sapere che lo sono i suoi referenti libici
Se la Corte penale internazionale, per Meloni e compagnia, è carta straccia