Il Parlamento ha trasformato "la buona scuola" in legge, le scuole saranno mini aziende. Molte le deleghe in bianco al governo, restano i bonus i bonus fiscali per chi iscrive i figli alle private e per chi dona alla scuola dei propri figli.
Il video del primo incontro di Left in Tour alla Festa dell’Arci di Bologna. A discutere della "Scuola che vogliamo e del futuro dell’istruzione pubblica" sono il senatore Corradino Mineo, la senatrice M5s Michela Montevecchi insegnante e critica acuta del Ddl Buona scuola, il direttore di Left, Ilaria Bonaccorsi e la redattrice Donatella Coccoli.
La bugia: i docenti italiani non vogliono farsi valutare. La verità: i docenti italiani non vogliono farsi valutare in base alle vaghe e capricciose indicazioni di una classe dirigente incurante della qualità della scuola pubblica.
Guai a chi tocca il ddl #buonascuola! Contestazioni bollate come pregiudizio ideologico
Giuseppe Benedetti -
Emblematico il caso de Il Messaggero che al posto di un articolo critico del professor Giorgio Israel ha pubblicato un pezzo sulla difesa del riconoscimento del merito a scuola, scritto da Oscar Giannino, noto per aver millantato il possesso di titoli mai conseguiti.
Si continua a ignorare la realtà del mondo della scuola e, conseguentemente, a trattare gli insegnanti come una massa di ritardati o di autolesionisti a cui occorre spiegare la riforma. A questo scopo Renzi ha promesso di scrivere una lettera agli insegnanti. Eppure il progetto della “buona scuola” è stato presentato lo scorso settembre e il ministero ha impiegato tutti i mezzi a disposizione per diffonderlo.
L’abuso di anglicismi nei documenti pubblici rende più oscura la comunicazione. Anche l’Accademia della Crusca si mobilita.
Contro il ddl Buona scuola, trenta associazioni di docenti, studenti e operatori rivolgono un appello al Parlamento. Ma senza proteste unitarie.
Il problema è che la nostra classe dirigente non considera un problema l’erosione progressiva di lettori perché per il Lettore zero è facile rassegnarsi a considerare quella che sta vivendo come l’unica realtà possibile.
Pare che il massimo degli sforzi sindacali consista nel convincere i lavoratori della scuola che, se è vero che sono trattati male, è anche vero che potrebbero essere trattati peggio.
Una massa di docenti disperati e plurititolati preme per passare di ruolo. Ma il caos e i conflitti dipendono dalle diverse politiche adottate negli anni dai ministri dell’Istruzione.