Gli Odiens ci riportano agli anni 60, e lo fanno con tutta la freschezza di chi quegli anni non li ha vissuti, ma li ha consumati ascoltando vinili e 45 giri ritrovati in soffitta. Il risultato è un mix romantico e nostalgico quanto attuale, intriso di indie rock, beat e ye ye, in cui ieri e oggi si mescolano. Ma attenzione: non sono i Baustelle.
Peppe Costa, calabrese, classe 1980, compone senza l’impiego di alcuno strumento musicale. O, almeno, nessuno strumento tradizionale.
Per l’occasione hanno pubblicato un cofanetto con i primi quattro album e sono partiti per il Paranoia Domestica Tour. Debutto il 17 gennaio al Leoncavallo di Milano.
La chitarra è un dolce tormento, racconta il maestro che intreccia le tradizione nelle trame finemente ricercate della sperimentazione.
Classe ’85, cantautore. Paolo Preite lo è “da sempre”. Non c’è stato un momento in cui ha iniziato a scrivere canzoni ma un periodo in cui ha cominciato a pensare che poteva fare della musica l’attività principale della vita anche da adulto.
Sono passati vent’anni, otto album, migliaia di concerti, una biografia appena data alle stampe e i 99 Posse sono tornati con il “nuovo” album, Curre curre guagliò 2.0, praticamente l'esordio ma in una nuova veste.
Il nuovo album dei Kalàscima, Psichedelic Trance Tarantella piuttosto che offrire rassicuranti "cartoline dalla pizzica" si affida a una lettura digitale del ricchissimo patrimonio popolare di quest’area del sud, adesso così alla moda, per descrivere la vita oggi.
I Flaming Lips hanno avuto quel coraggio, se volete mescolato a incoscienza e a un pizzico di furbizia, incidendo ogni brano di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band in un album distribuito in Europa da Bella Union e intitolato “With a Little Help from My Fwends”. Il risultato? Fedele, di una fedeltà perfino eccessiva per suonare radicalmente innovativo, eppure straniante al tempo stesso.
Il chitarrista degli Smiths ha talento, una ritmica precisa e capacità anche da solista. Aveva stupito pubblico e addetti ai lavori con The Messenger. Poi ci ha preso gusto e un anno dopo ha dato alle stampe Playland.
C'è tutto l'universo del cantautore astigiano in questo suo nuovo album dal titolo autoironico: Snob, che viaggia sulle autostrade del contemporaneo con un ritmo che viene da lontano, evocando, quella lunga e nobile tradizione musicale portata da africani ridotti in schiavitù nelle piantagioni americane.