E il governo Meloni celebra Italo Foschi dirigente sportivo negli anni Venti e Trenta (della Roma) ma soprattutto squadrista, che apprezzò l’omicidio Matteotti
C’è una generazione di giovani e giovanissimi che si alza in piedi in difesa dei diritti umani e per la giustizia sociale. Dagli Usa all'Italia, al Medio Oriente, manifestano le proprie idee per costruire un mondo diverso, più giusto, per costruire orizzonti di pace. Lo fanno in maniera informata, nobile, disinteressata, pur sapendo di giocarsi il futuro
Qualche giorno fa la presidente del Consiglio aveva detto “o la va o la spacca” riferendosi alla riforma costituzionale, poi ha cambiato strategia. Meloni non ha ancora gettato il sasso e già ha tolto la mano
«Con il premierato addio ai poteri dell’opposizione. E addio dissenso». L’allarme di Nadia Urbinati
Rosita Mercatante -
«Il potere e la funzione del voto verrebbero completamente sviliti da questa riforma. Perderemmo la rappresentatività perché si vota solo per avere una maggioranza», dice la politologa che è intervenuta a Torino alla presentazione del libro di Valentina Pazè "I non rappresentati. Esclusi, arrabbiati, disillusi”
Ecco il testo che la senatrice a vita ha pronunciato oggi in Aula durante la discussione generale esprimendo una forte e netta bocciatura del ddl Casellati
Scrivete Giorgia e avrete la guerra in casa. Perché la sinistra esita sul tema della pace?
Giovanni Russo Spena -
All'ex ministro greco Varoufakis, in Europa, è stato sottratto il diritto di parola. In Francia la presidente di un importante partito di opposizione di sinistra, Mathilde Panot, viene convocata dalla polizia a seguito della sua espressa posizione filopalestinese: un avvenimento inedito e particolarmente grave, di fronte al quale non si potrà essere inerti. Perché questa precipitazione? Perché la guerra è l'alibi; anzi, è l'occasione per il potere di educare all'ordine sociale, all'obbedienza gerarchica
Squadristi erano i fascisti. Di certo non gli studenti che oggi manifestano per la pace
Matteo Cazzato -
Entrare in una sala universitaria per prendere la parola, magari alzando la voce ma senza fare alcun atto violento, non è un gesto paragonabile alle operazioni delle squadracce. L'università è il luogo dello sviluppo del pensiero critico. Da parte di esponenti di governo si continua a stravolgere la realtà delle cose, presentando un mondo alla rovescia.
Il piano del governo, con il ddl Casellati e la legge sull'autonomia differenziata, avanza con arroganza, come uno schiacciasassi, non tenendo in alcun conto osservazioni scientifiche e critiche politico/istituzionali. È necessario che l'allarme democratico cresca e che si infittiscano le mobilitazioni
La riforma del premierato è una negazione dello spirito costituente fatto di dialogo e di lavoro comune tra maggioranza e minoranza. Cambiare la Carta in modo così profondo per la destra al governo costituisce una sorta di rivincita storica rispetto alla Resistenza
Toglie ancora più autonomia al Parlamento, riduce il ruolo del presidente della Repubblica a quello di un notaio. Il premierato è una riforma “eversiva” rispetto alla nostra Costituzione? Mentre oggi, 2 aprile, riprende in commissione Affari costituzionali del Senato l’esame del ddl, proponiamo l'analisi dei costituzionalisti Giovanni Russo Spena e Gaetano Azzariti