Cosa hanno in comune Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e altri “patrioti” di Fratelli d’Italia, oltre a essere i nipotini politici di Almirante il “repubblichino che prendeva ordini dai nazisti”? Vademecum sulle radici fondative di certa destra contemporanea
Il ministero dell’Interno non ha chiarito chi abbia autorizzato, e con quale legittimità, un'attività sistematica di controllo su Potere al popolo, formazione politica regolarmente iscritta alle competizioni elettorale
In nome di un diritto gentile che non entra nelle questioni private dei cittadini che rispettano la legge
In alcune aree delle città “a vigilanza rafforzata” le forze dell’ordine possono fermare l’accesso a soggetti ritenuti “pericolosi” anche in assenza di flagranza di reato. Sono provvedimenti incostituzionali. E alimentano il regime della paura
Intaccare un principio cardine della democrazia quale è la divisione dei poteri dello Stato, è il presupposto per realizzare una svolta autoritaria. Va letta in questo modo la decisione del governo Meloni di riformare la giustizia a partire dalla separazione delle carriere in magistratura
Porre i pubblici ministeri sotto il tallone dell’esecutivo è una norma fascista. La "riforma" della giustizia del governo Meloni deve essere fermata e potremmo farlo quando ci sarà il referendum oppositivo con il quale dovremmo rispedire al mittente questo obbrobrio
Il governo Bayrou non è solo un fallimento annunciato. E' la rappresentazione plastica del riformismo: trasformismo sempre perdente
Il Senato ha approvato il ddl Casellati. Per riuscire a fermare questa pericolosa “deforma” e attuare la Costituzione, bisogna ricostruire una cultura politica diffusa che rimetta al centro i diritti sociali e la solidarietà
Il presidente della Repubblica mette in guardia: «Una democrazia “della maggioranza” sarebbe una insanabile contraddizione». Il monito di Mattarella si sovrappone alle critiche verso la riforma del premierato fortemente voluta da Giorgia Meloni e anche verso quella della legge elettorale maggioritaria
Il 45% degli italiani si oppone al progetto del governo di autonomia differenziata. Lo rileva una ricerca dell'Istituto Noto. L’autonomia differenziata della maggioranza - e gli italiani dimostrano di esserne ben consci - serve essenzialmente agli obsoleti interessi di quella Lega che ha dimenticato di essere nata federalista europea. Ma che è anche fuori tempo massimo rispetto alla realtà