Una mostra ad Empoli ricostruisce l’avventura umana e figurativa di un gruppo di giovani pittori cresciuti tra una stanzina-atelier e i corridoi dell’Istituto d’arte di Porta Romana a Firenze
Dalla ricostruzione della Pala di San Marco alle visioni intime del convento domenicano, la mostra fiorentina curata da Strehlke, Casciu e Tartuferi rivela un artista lontano dall’agiografia vasariana: capace di innovare luce, colore e spazio, dialogando con Brunelleschi, Masaccio e Gentile
Parafrasando il celebre detto di Dumas c’è il sospetto che ci sia nelle pieghe della storia dell’arte un’immagine femminile da cercare... Alla scoperta del Famm, il museo delle artiste Oltralpe
Il libraio di Gaza è il nuovo romanzo di Rachid Benzine, un dramma condiviso che intreccia memoria ed esilio, dove cultura e narrazione diventano strumenti di resistenza in un Paese «dove i vivi non sono ormai più vivi, ma non sono neppure morti»
Il film di Icíar Bollaín riporta alla luce il caso Nevenka, denunciando con forza le dinamiche di potere e il silenzio che circondano la violenza di genere
La finta toppa dei 100 milioni annunciata da Giuli. Spostati dai contributi automatici, sono una partita di giro, non risorse nuove
Dopo aver guidato a lungo l’Accademia Santa Cecilia Dall’Ongaro è al lavoro su nuovi progetti e sta realizzando un suo sogno: un’opera dedicata a Amedeo Modigliani. Lo abbiamo incontrato
Fontana, Manzoni, Abramovic, Cattelan: l’arte del Novecento non ha rinnegato la bellezza, ma l’ha spostata dall’oggetto all’idea, dal gesto manuale al pensiero. Capirla richiede un cambio di sguardo, non di sensibilità
Nel suo nuovo libro Leggere libri non serve (Bompiani), Enrico Terrinoni ribalta l’idea dell’inutilità della letteratura: leggere, come scrivere, è un atto di libertà, un gesto eretico e liberatore che unisce scienza, arte e coscienza
Dalla Moschea al-‘Umarî ridotta in macerie ai mosaici bizantinidi Sant’Ilarione, fino alla chiesa greco-ortodossa di San Porfirio colpita dai raid: il cuore storico di Gaza è stato devastato. L’Unesco conta 114 siti distrutti o danneggiati, simboli di una memoria millenaria che le bombe di Israele hanno cancellato insieme alla vita dei civili