L’origine culturale della differenza fra uomo e donna. Una violenza pluri-millenaria si è perpetuata fino ai giorni nostri e viene liquidata dalla cultura dominante come un evento ineluttabile. È doveroso chiederci quale sia la causa
Una marea di persone è scesa in piazza il 25 novembre scorso a Roma e in altre città per dire no alla violenza contro le donne. Rimettere al centro l’affettività: è ciò che chiedono alla società degli adulti migliaia di giovani donne e uomini. Non rimaniamo sordi a questo richiamo
La ferocia nella crisi del patriarcato, con radici antiche e consolidate, fa da sfondo alla tragica slatentizzazione della malattia mentale che troviamo nei femminicidi. Come se fosse una immagine speculare: è la società che ammala i rapporti privati o i fatti privati riflettono la società malata?
Non si è ancora spenta l'enorme onda emotiva per l'assassinio di Giulia Cecchettin. Facciamo in modo che la vitalità delle manifestazioni di massa si trasformino in cambiamento vero. Per questo non serve inasprire le pene come vuole la presidente del Consiglio Meloni ( che accelera su premierato e panpenalismo), serve una rivoluzione culturale
L'introduzione del reato di omicidio sul lavoro farebbe sì che per i datori di lavoro non fosse più conveniente speculare sulla vita dei propri dipendenti. «Dal nostro punto di vista - dichiarano i proponenti -, la questione non riguarda soltanto la pena». È un fatto di giustizia sociale
Il rinvio a giudizio dei quattro agenti dei servizi segreti egiziani accusati dell’omicidio del ricercatore italiano è stato possibile grazie alla sentenza della Corte Costituzionale emessa il 27 settembre scorso che consentiva il processo pur con gli imputati irreperibili. Quando la giustizia supera gli aspetti formali (che sono sostanziali) per perseguire la verità lo Stato appare immediatamente alleato e vicino
Per aver espresso una opinione sulle radici culturali dei femminicidi Alessandro Tesei è stato duramente attaccato da destra e da sinistra che gli intimano di dimettersi o di pentirsi e ritrattare. A lui va la solidarietà della Uaar e di Left

Giulia, «mia»

Ogni femminicidio è premeditato perché sedimentato da una cultura che opprime e sopprime anche quando non uccide. Altro che biscotti
Nel 1943 aderì al gruppo Bandiera rossa, rischiando la vita. Le sue grandi doti atletiche le permisero anche anche di affermarsi nello sport sfidando la misoginia di regime. Antonia Finocchiaro ne ripercorre la storia in un libro
Tra le difficoltà che incontrano le famiglie siriane, quella di garantire l'istruzione ai figli è molto grave. Così Noiva, una ong svizzera che si dedica alla formazione, cerca di sopperire alle carenze del sistema scolastico di Amman