Scrivete Giorgia e avrete la guerra in casa. Perché la sinistra esita sul tema della pace?
Giovanni Russo Spena -
All'ex ministro greco Varoufakis, in Europa, è stato sottratto il diritto di parola. In Francia la presidente di un importante partito di opposizione di sinistra, Mathilde Panot, viene convocata dalla polizia a seguito della sua espressa posizione filopalestinese: un avvenimento inedito e particolarmente grave, di fronte al quale non si potrà essere inerti. Perché questa precipitazione? Perché la guerra è l'alibi; anzi, è l'occasione per il potere di educare all'ordine sociale, all'obbedienza gerarchica
Squadristi erano i fascisti. Di certo non gli studenti che oggi manifestano per la pace
Matteo Cazzato -
Entrare in una sala universitaria per prendere la parola, magari alzando la voce ma senza fare alcun atto violento, non è un gesto paragonabile alle operazioni delle squadracce. L'università è il luogo dello sviluppo del pensiero critico. Da parte di esponenti di governo si continua a stravolgere la realtà delle cose, presentando un mondo alla rovescia.
Il 25 aprile è divisivo solo per chi è fascista. Il 25 aprile è politicizzato solo per chi persegue una politica che non prevede l’antifascismo, e quindi è fascista. Il 25 aprile imbarazza solo chi non riesce a fare pace con la Liberazione e quindi è fascista.
Cosa significa l’antifascismo oggi? Lo abbiamo chiesto a Davide Conti. «Lottare per l’applicazione integrale della Costituzione, contro il tentativo di suo stravolgimento (dal premierato all’autonomia differenziata) è uno dei punti da cui partire - dice lo storico - riprendendo il conflitto democratico»
Il Rapporto Amnesty International 2023-2024: a Gaza è la fine del diritto internazionale
Left Redazione -
L'analisi dei diritti umani in 155 Paesi mette in evidenza il rischio di un pericoloso ritorno al passato, con il tradimento di tutte le Carte e i principi ivi sanciti. Tra conflitti, rischi delle nuove tecnologie, repressione del dissenso, c'è un dato positivo: le proteste di milioni di persone in tutto il mondo. Per un cessate il fuoco in Palestina, per i diritti delle donne e per la giustizia climatica
Candidato al premio Strega "Dalla stessa parte mi troverai" di Valentina Mira - come solo la vera letteratura sa fare - rompe il silenzio sui fatti di Acca Larentia e su Mario Scrocca. Lo fa coraggiosamente, con la ricerca di una vita. Inaccettabili gli attacchi e le minacce che Mira sta ricevendo dalle destre
I dati parlano chiaro: il 49 per cento del personale universitario è costituito da precari, la scuola funziona grazie a 250mila tra insegnanti e personale Ata a tempo determinato. Eppure è dall'istruzione e dalla formazione terziaria che può ripartire l'ascensore sociale, fermo ormai da anni. Ecco gli obiettivi della piattaforma Flc Cgil Zero precarietà, ne parla la segretaria generale
Il rapporto Onu smentisce Israele: “Infondate le accuse di collusione con Hamas. Ma intanto l’agenzia si ritrova con i fondi tagliati (solo gli Usa contribuivano al 30% delle sue attività), i dipendenti additati come criminali e alcuni conti correnti bloccati
Il monologo censurato di Scurati, le manganellate agli studenti, le querele a Canfora, Montanari e Conti. Da quando la destra è al governo censure e criminalizzazione del dissenso e delle critiche sono diventate un abuso quotidiano. Ribelliamoci
Mohamed Dihani, attivista Saharawi: «La mia gente del deserto da troppi anni senza diritti»
Amarilda Dhrami -
Rapito, incarcerato per anni, è riuscito ad arrivare in Italia, è diventato difensore dei diritti umani ed è ancora in attesa del riconoscimento della protezione internazionale. Lo abbiamo incontrato a Roma negli spazi della mostra fotografica “Saharawi - Oltre l’attesa" di Renato Ferrantini che fino a domani, 20 aprile, nell'ambito della settimana Jaima propone immagini e testimonianze di un popolo di cui non parla più nessuno