L'Organizzazione internazionale per le migrazioni delle Nazioni Unite ha registrato nei primi mesi del 2023 il più alto numero di vittime dal 2017: hanno perso la vita 441 persone. E in almeno sei casi di naufragio sono stati determinanti i ritardi nelle operazioni di ricerca e salvataggio
Condizioni di trattenimento inumane e degradanti, detenzioni arbitrarie e respingimento collettivo: la Corte europea dei diritti umani ha condannato l'Italia per la detenzione e l'espulsione di quattro migranti tunisini
Dopo il naufragio davanti alle coste calabresi, è nata la Rete 26 febbraio i cui volontari stanno aiutando i familiari delle vittime e i superstiti. «È difficile gestire così tanto dolore», racconta Manuelita Scigliano (Sabir). Sabato 11 la manifestazione nazionale a Cutro: «La società civile deve fare pressione sulla politica», dice Francesco Turrà (Jobel)
Immigrazione. Il Pd e il Terzo polo, a corto d'idee, riesumano la proposta Ero straniero depositata da Magi nel 2017 e sponsorizzata dalla Chiesa che vuole mettere le mani sulla gestione dei flussi migratori "regolari"
La strage di migranti al largo di Crotone poteva essere evitata? Questa domanda rimbomba nella testa di chi conserva giustizia e umanità e dovrebbe rimbombare nella testa dei ministri competenti e dei loro cacicchi finché non si accerterà per bene la verità
Mentre in Calabria si recuperano i cadaveri sfranti dal mare, sulla terra sgorgano le lacrime ipocrite. Il mare non uccide, le persone uccidono
Fino al 19 febbraio la Rete Yekatit organizza a Roma una settimana di incontri per riflettere sui crimini e sull'eredità del colonialismo italiano. Ne abbiamo parlato con Kwanza Musi Dos Santos, attivista per i diritti umani
A Torino fino al 26 febbraio, mostre, incontri dibattiti, organizzati dai giovani dell'associazione Adass, fondata da Suad Omar. «È anche un'occasione per l'Italia di ripensare il passato coloniale, un passato che si ripercuote a tanti livelli sul presente», dice l'antropologa Cecilia Pennacini
Il governo ammette la scomparsa dei minori che erano stati affidati allo Stato. È l'ennesima puntata di questa era in cui l'accoglienza è solo una parola da scrivere sulle carte bollate. E chi riesce a raggiungere un'ombra di salvezza viene lasciato solo: invisibile, senza niente e pronto per finire nelle mani della criminalità
Un accordo tra il governo Meloni e quello di Tripoli prevede la consegna da parte del nostro Paese di cinque imbarcazioni. Serviranno, senza troppi giri di parole, a intercettare i disperati in mare per riportarli nelle prigioni libiche dove vengono costantemente violati i diritti umani