La pièce procede per brevi scene tra lui e Jo Lattari, sua spalla funzionale, intorno a un tavolo, a un quadro che ritrae con tratti non realistici lei seminuda.
Un grande mago del palcoscenico, con la sua scomparsa si chiude uno dei più importanti capitoli del teatro di parola in Italia: un tipo di prosa che sapeva farsi anche visione da vivere collettivamente, almeno per il tempo della messinscena.