2 giugno 1940, scudetto all’Ambrosiana contro il Bologna, mentre Hitler invade la Francia
Emanuele Santi -
Un gol di Pietro Ferraris dopo 9 minuti regala partita e titolo ai padroni di casa: Ambrosiana 44 punti, Bologna 41. L’esercito tedesco è alle porte di Parigi e l’ora delle decisioni irrevocabili è giunta.
Il calciatore venne alla luce in un battello di migranti mentre i suoi fuggivano dall’Angola. Oggi Rio Mavùba è capitano della squadra francese del Lilla. Ha sempre affermato: “Io sono francese”, così come certifica il suo passaporto: Nato in mare.
Nella partita inaugurale dei Mondiali ’90 l’Argentina di Maradona viene battuta a sorpresa dagli africani che volano in testa.
Bruno Neri sogna un Paese migliore e si arruola nel Battaglione Ravenna: partigiani attivissimi alle spalle della Linea Gotica. Il suo nome di battaglia è Berni, grado Comandante. Il 10 luglio ’44, insieme a Vittorio Bellenghi, nome di battaglia Nico ed ex giocatore di basket, si imbatte in un drappello tedesco nei pressi dell’eremo di Gamogna. Nel conflitto a fuoco che ne segue, rimangono uccisi entrambi.
Alex Villaplane guidò la Nazionale francese nella prima coppa Rimet del 1930. Fu un collaborazionista e venne fucilato nel dicembre del ’46 insieme a Lafont e Bonny, i suoi peggiori compagni di squadra.
Un vero fenomeno, soprattutto quando parte in velocità palla al piede. A 17 anni comincia a giocare nella Dinamo Tblisi, il miglior club del Caucaso. Memorabile il suo gol nella finale di Coppa delle coppe del 1981.
Montale come un altro Eusebio, Kafka come Rivera, Beckett stopper attendista, Flaiano finta ala destra. La letteratura vista attraverso la metafora calcistica nel libro di Silvano Calzini.
Nel 1919 nasce quella che diventerà la squadra di calcio più titolata del Paese, ancora saldamente in mano ai francesi. Sono due amici al bar a prendere la storica decisione.
Nell’83-84 la Juventus di Platini vince lo scudetto, mentre Craxi taglia la Scala mobile
Emanuele Santi -
In testa al campionato la Vecchia Signora mentre il Belpaese intanto subisce un'altra conduzione: quella assai meno rassicurante del Segretario del Partito Socialista.
Dalle spiagge di Pocitos ai campi di calcio. Nel Pinerol prima e nel Milan del ’54 poi. In mezzo il suo piccolo Uruguay, due volte campione del mondo.