L’Ocse: «Crescita destinata a rimanere lenta senza redistribuzione e investimenti pubblici»
Martino Mazzonis -
Pubblicate le previsioni di crescita per il biennio 2016-2017. Anche l'Ocse parla della necessità di ridurre le diseguaglianze e fare investimenti pubblici per sostenere la crescita. La stessa ricetta che indicano gli economisti di punta del Fondo Monetario
il governatore di Bankitalia loda l’operato del governo ma dice che «si deve e si può fare di più», evocando tagli e privatizzazione. Poi difende il suo lavoro di vigilanza sulle banche in crisi ed evoca una riduzione dei dipendenti
La flessibilità concessa da Bruxelles con l’ok alla legge di Stabilità 2016 vale una boccata d'ossigeno da 13,5 miliardi. Ma per il prossimo anno l'Italia promette di trovare 3 miliardi in più, con tagli o tasse. E mancano i soldi per puntare sulla crescita
È tempo di dichiarazione dei redditi, e il Sole 24 ore pubblica i dati sui contribuenti in Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Olanda. I “ricconi” sono un milione (su 336 milioni di abitanti) e vivono soprattutto in Germania e nel Regno Unito
Il Parlamento di Atene approva nuovi tagli, ma il ministro dell'economia Tsakalos scrive a Bruxelles: «Altre misure di austerity sono insostenibili». Il ministro dell'economia tedesca si distanza da Schauble: parliamo di ristrutturazione del debito
Nel libro “Rischio e previsione. Cosa può dirci la scienza sulla crisi”, Francesco Sylos Labini dimostra come sia sbagliato il metodo usato dalla teoria economica neoclassica. Con tutte le conseguenze del caso.
Da cavallo di Troia, delle lobby per entrare nelle istituzioni pubbliche, a cavallo di battaglia per le proprie campagne elettorali. Adesso anche Hollande dice no al Ttip. E l'Italia scende in piazza il 7 maggio
Ridimensionare la finanza, ridurre la precarietà, rafforzare l’istruzione pubblica. L'economista Mario Pianta, autore con Maurizio Franzini di "Disuguaglianza" (di cui pubblichiamo un ampio estratto su Left in edicola) ci spiega come si cerca l’uguaglianza
Esistono 73 paradisi fiscali al mondo e il “buco di evasione” si aggira tra i 21 e i 32 trilioni di dollari, più del Pil di Usa e Giappone insieme. Un costo che, solo per gli Stati dell’Unione europea, ammonta a 860 miliardi l’anno
Sorpresa, la “Terza via” ci ripensa: è ora di investire risorse pubbliche in infrastrutture
Martino Mazzonis -
Un saggio pubblicato sul sito di Third way, think-tank moderato statunitense, propone un piano di investimenti pubblici come unico strumento per tornare a far crescere la quota di reddito della classe media messa all'angolo da globalizzazione e precarietà













