Mentre a Torino uno sciopero di tutti i sindacati ha portato in piazza 12mila persone tra operai di Stellantis e studenti per chiedere lo stop dei licenziamenti e il rilancio di Mirafiori, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso si è infilato in una polemica sul nome "Milano" dato a un'auto prodotta in Polonia
La frase è lì, bella piegata, pronta ogni volta che qualcuno muore sul lavoro. E ogni volta è spesso, spessissimo, tre morti al giorno come un tassametro che scende in un’auto parcheggiata sotto casa. Solo che qui scendono i morti, mica i soldi
L’accordo al Consiglio d’Europa sulle tutele degli operatori delle piattaforme digitali prevede alcuni standard minimi. Ma per garantire i diritti a un numero crescente di addetti - 40 milioni nel 2025 - occorre una più forte integrazione europea per evitare squilibri tra gli Stati
Aree interne e periferie urbane: nuovi spazi e nuovi modi di abitare grazie all'incontro di università, associazioni e comuni. E in Calabria a giugno si terrà la seconda edizione del Festival del lavoro nelle aree interne. Come risposta alla spopolamento e al "fallimento di mercato" rinasce il senso della collettività in zone considerate marginali

Esseri precari

Sono 3 milioni gli occupati a termine e sono impiegati in tutti i settori, nel privato come nel pubblico. Nel settore pubblico i numeri sono spaventosi e sono la faccia del disinvestimento dello Stato a discapito dei servizi che andrebbero offerti
Siamo in una nuova fase del capitalismo, quello "cognitivo". Ma rimane il solito problema: tutelare i diritti delle persone dallo sfruttamento. Ai tempi dei "padroni" digitali, è indispensabile rivitalizzare le lotte sociali con una nuova ricerca sulle esigenze individuali e della collettività
La battaglia contro la logica del profitto che prospera nella giungla degli appalti e nei contratti irregolari è la prima misura contro gli omicidi sul lavoro. Oggi a Firenze la manifestazione per chiedere giustizia per le vittime del cantiere Esselunga
L’Italia è agli ultimi posti in Europa per occupazione femminile. Dalle discriminazioni del Ventennio ad oggi molti passi sono stati fatti. Ma a lavorare è una donna su due e la “violenza economica” è assai diffusa
È inutile avere un presidente donna se non lavora per i diritti di tutte. L’ossessione con cui Meloni parla di natalità è essa stessa discriminatoria: dal suo punto di vista, donna è sinonimo di madre. Meglio se con almeno due figli. Già questo dice quanto la libertà femminile sia misconosciuta
Una ragazza ventenne è stata licenziata a Nuoro dopo che ha comunicato al datore di lavoro di essere incinta. In Italia le donne con figli che lavorano sono il 58%, gli uomini l'89%. Chissà che ne pensano al ministero per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità