Con la scusa dello stato di emergenza per motivi sanitari Viktor Orbán ha ottenuto sine die i pieni poteri dal Parlamento ungherese. Non solo. Nella cosiddetta legge Coronavirus sono stati introdotti reati incompatibili con il rispetto dei diritti umani, a cominciare da ulteriori limitazioni alla libertà di stampa. L’allarme di Amnesty international
Quando usciremo dall’isolamento forzato dovremo riflettere sullo stile di vita che ci ha portato fin qua. Dovremo ripensare la società. Tornando a dare valore a quelle istituzioni che mettono alla loro base gli esseri umani: sanità, scuola, ricerca e università
«Prematuro e inconsistente», commenta Andrea Gessner, editore e libraio di Milano. Che aggiunge: «Pretendiamo la sicurezza totale per i nostri dipendenti»
Luigi Di Maio si indigna con il giornale tedesco Die Welt che usa le stesse parole di Beppe Grillo sul rischio che i soldi europei vadano alle mafie
Si comincia a parlare di fase 2 e di ripresa graduale di alcune attività. Ma la lotta contro il virus sarà lunga. Se vogliamo evitare il rischio di una catastrofe sociale, servono più welfare, più equità, più cultura scientifica, più diritti, più laicità più democrazia
Le pagine di Guerrilla Radio sono emozionanti. Pensieri d’amore attraversano i ricordi nella seconda parte del libro. Ci parlano di che cosa ha lasciato Vittorio, di che cosa non è morto con lui
Ricapitoliamo: al Pio Albergo Trivulzio di Milano stanno indagando per capire se davvero sia successo che gli anziani ospiti malati di Coronavirus siano stati nascosti per non avere troppi problemi e se scientemente siano stati esposti al...
Lettera aperta del Laboratorio Sud al ministro del Sud e della Coesione territoriale Giuseppe Provenzano. Con proposte su autonomia differenziata, crisi del sistema sanitario nazionale, fondi di coesione europea
Ieri è uscita un'incredibile intervista di Francesca Nava a Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia, che rivendica con fierezza la mancata chiusura del bergamasco (la famosa "zona rossa" arrivata troppo in ritardo su cui stanno...
In Italia le strutture socio sanitarie di riabilitazione e l'assistenza, sanitaria e non, agli anziani sono un grosso e grasso business gestito praticamente ovunque dai privati e sovente il livello di attenzione e controllo del pubblico è eufemisticamente debole. Fa quindi comodo una sanità che abbia un territorio debole; dove debolezza significa anche personale del tutto insufficiente per una parvenza di controlli di sanità pubblica.