37 milioni al voto e una schiacciante vittoria del No. Il «dolore» di Paolo VI per una sconfitta cocente in una consultazione voluta proprio dai cattolici. Il ruolo dei Radicali e quello del Pci
Ha votato la legge, anche se frutto del compromesso con l'ala cattolica del Pd e gli alfaniani. Ora però la deputata e filosofa lascia il gruppo parlamentare dei dem. Dal Misto cercherà di fargli mantenere la promessa sulle adozioni
Dopo le unioni, il governo, al Senato pone l’ennesima fiducia sull’ennesimo decreto scuola. Ma il caso politico si apre su Human Technopole, il costoso progetto per il dopo Expo. E anche Napolitano sposa i dubbi della senatrice Elena Cattaneo
È poco, è niente, è meglio di niente? Il parlamento ha approvato la legge sulle unioni civili. Diciamo finalmente. Ma siamo sicuri che non si potesse fare di meglio?
Gli alfaniani devono addirittura mostrarsi contenti, perché salvo qualche deputato come Paola Binetti, e alla fine votano disciplinati. Le associazioni del Family day non gradiscono e promettono "vendetta" anche sul referendum costituzionale. La sinistra continua a chiedere un matrimonio gay ma si spacca tra chi vota la legge (Si) e chi si astiene (Possibile)
Il referendum è un'occasione: se non si cade nella tentazione di farne una battaglia pro o contro Renzi ci regala mesi per riflettere sui delicati equilibri che stanno tra la rappresentanza e i meccanismi di governo
Superate le pregiudiziali di Lega e Meloni, la Camera approverà le unioni civili. Si poteva fare senza, ma il governo pone lo stesso la fiducia, tra le proteste delle opposizioni. Preparandoci ad affrontare un referendum, è Marchini però che si prende la scena: «Da sindaco», dice, «non celebrerò unioni gay»
Signore e signori è andata in onda la direzione del Partito Democratico che, ieri più che mai, è sembrata una brutta puntata di Happy Days
Il lavoro sporco lo fanno Maria Elena Boschi, contro Cuperlo e costituzionalisti, e gli editorialisti de l’Unità, contro i «giudici che fanno politica». Renzi invece si tiene lo scontro con i 5 stelle e sul resto dice di voler abbassare i toni. Preoccupato dalle amministrative, avvicina il congresso
La riforma della prescrizione all'esame del Senato non piace ai penalisti italiani, che dal 24 al 26 maggio incrociano le braccia «contro lo slogan “prescrizione più lunga e processi più brevi”»