Pace, lavoro, sanità, tasse, partecipazione civile. La visione concreta del presidente della Repubblica espressa nel discorso di fine anno è quanto mai lontana da quella propagandistica della presidente del Consiglio che è apparsa del tutto scollegata dai problemi reali del Paese
La lezione viva di Terracini, antidoto alla controriforma costituzionale di oggi
Giovanni Russo Spena -
Comunista eretico, non approvò il patto Ribbentrop/ Molotov. Negli anni 70 fu contrario al compromesso storico tra il Pci e Dc. Per lui la Costituzione doveva avere una assoluta impronta sociale. Ecco perché il suo pensiero è quanto mai attuale
Non si è ancora spenta l'enorme onda emotiva per l'assassinio di Giulia Cecchettin. Facciamo in modo che la vitalità delle manifestazioni di massa si trasformi in cambiamento vero. Per questo non serve inasprire le pene come vuole la presidente del Consiglio Meloni (che accelera su premierato e panpenalismo), serve una rivoluzione culturale
Fa parte del dna di questa destra l’elezione diretta del capo di governo. Fin dalle prime legislature della Repubblica. A ispirarne le ragioni, già negli anni Cinquanta, era stato Carlo Costamagna, giurista di punta del fascismo, che definiva la Costituzione «acefala»
La crisi della rappresentanza politica e la disaffezione degli elettori possono essere superate con strumenti che favoriscano la continua partecipazione collettiva e la responsabilizzazione degli eletti. Con questa riforma invece si nega il problema e si fa un plebiscito ogni 5 anni
La Corte costituzionale nel 2014 aveva bocciato la legge Calderoli perché antidemocratica. La nuova legge elettorale, nella proposta di riforma del premierato, avrà conseguenze ben più gravi
Toglie ancora più autonomia al Parlamento, riduce il ruolo del presidente della Repubblica a quello di un notaio. Il premierato è una riforma “eversiva” rispetto alla nostra Costituzione? La parola ai costituzionalisti Giovanni Russo Spena e Gaetano Azzariti
Con il disegno di legge sul premierato voluto dalla destra si alterano gli equilibri costituzionali e si riduce il pluralismo, mettendo a serio rischio la tenuta democratica del Paese
La riforma su cui questa maggioranza rischia di schiantarsi svilisce il Presidente della Repubblica a una mera figura cerimoniale utile per tagliare nastri e servire prosecco e pasticcini. Se ne è accorto anche lo storico esponente di Forza Italia