Salari troppo bassi, straordinari non pagati, mansioni sempre più pesanti, tempi di vita ridotti. Questo è il ritratto dei lavoratori italiani che emerge dalla nuova inchiesta della Fondazione Di Vittorio
La detenzione di 20 mesi nelle carceri di al-Sisi, la difesa dei diritti umani dei palestinesi, il libro appena pubblicato “Sogni e illusioni di libertà”: Patrick Zaki si racconta. Dalla resistenza in prigione all’impegno civile che non è mai venuto meno
Perché e quando un individuo diventa violento? Quali sono le cause della distruttività, dal momento che diventare distruttivi non è un destino ineluttabile? Abbiamo chiesto a una psichiatra e psicoterapeuta di aiutarci a fare chiarezza
Il padre della relatività, abituato a immaginare l’invisibile, aveva intuito che per farla finita una volta per tutte con la guerra più che interrogare la ragione occorreva esplorare il non cosciente
Ancora oggi la risoluzione dei conflitti attraverso il diritto deve fare i conti con un deficit culturale: ovvero l’idea che gli Stati si collochino all’interno di un ipotetico stato di natura violenta
Quella che ci ha lasciato Gino Strada è una grande lezione di realismo, dice Simonetta Gola di Emergency. Non esistono guerre lampo e le conseguenze le pagano i civili, anche sul lungo periodo
Prima dell'attacco di Hamas del 7 ottobre, prima dell'assedio e dei bombardamenti a tappeto di Gaza da parte delle forze israeliane, come si viveva in Palestina? Lo racconta un denso numero di The Passenger con reportage dal carcere a cielo aperto di Gaza, dal campo profughi di Jenin, da Gerusalemme Est dove sono in atto da anni operazioni di pulizia etnica. La rivista edita da Iperborea sarà presentata a Più libri più liberi a Roma
La comunità internazionale deve comprendere che se le cause profonde del conflitto tra Hamas e Israele non saranno affrontate, la popolazione civile di Gaza, senza acqua, elettricità, medicinali, cibo, continuerà a pagare il prezzo più alto
Conosceva personalmente alcune vittime dell'efferato attacco compiuto da Hamas, ma il giovane esponente di Mesarvot dice no all'escalation di violenza, rimarcando anche le responsabilità dell'attuale governo israeliano: «Diciamo di sostenere i diritti umani e di volere che due popoli possano vivere in pace. Ma come possiamo raggiungere questo obiettivo? Certamente non massacrando migliaia di persone e gettando bombe sui civili»
Arrestato il 21 settembre e rilasciato sotto sorveglianza, Tawfiq Omrane è stato deferito al Tribunale di prima istanza di Tunisi il 25 settembre. Aveva pubblicato una vignetta sul primo ministro Ahmed Hachani. Il sostegno a Omrane dei vignettisti italiani. Left è al loro fianco