Almeno 200mila persone in Italia potrebbero finire in ospedale con sintomi da Long Covid. E poi c’è il ritardo accumulato nei confronti dei pazienti non Covid. «La gestione della sanità sarà tutt’altro che semplice» avverte l’infettivologa Silvia Carla Magnani
Dare un nome alle cose. Finalmente ha almeno un nome quello stato di spossatezza, affanno, talora perdita del gusto e dell’olfatto, sintomi che aggiungono fatica alla fatica di questa lunga pandemia. Parliamo di persone clinicamente...
Mal di testa, difficoltà a respirare, “nebbia cognitiva”, spossatezza. Sono alcuni postumi con cui spesso convive chi è guarito dalla infezione da Sars-Cov-2. Sintomi invasivi per i quali in Italia non c’è ancora un protocollo, tanto meno esenzioni su esami e cure. Ecco le storie degli abbandonati del Long Covid
Come è potuto accadere? Come mai l’assassino di Ardea non è stato intercettato prima dai servizi medici territoriali? All’indomani della strage ci siamo rivolti alla psichiatra e psicoterapeuta Viviana Censi per cercare di dare una risposta a queste e altre domande rimaste irrisolte
Campagna vaccinale antiCovid-19 ed errori di comunicazione. Piuttosto che gingillarsi su inutili rivendicazioni sarebbe il caso di mettere ordine e di comunicare con ordine. Coltivare fiducia è un atto politico che spetta alla politica
Perché, se il vaccino era stato consigliato dagli scienziati agli over 60, sono stati autorizzati gli open day AstraZeneca per gli under 30? Questa è una risposta che spetta alla politica
L’Ong fondata da Gino Strada ha aperto un ospedale in Uganda. Progettata da Renzo Piano, la struttura specialistica per la cura di malattie infantili è anche un centro di formazione per il personale sanitario locale. Ne parliamo con la presidente Rossella Miccio
Il circuito delle Rems deve essere rafforzato. Sono tanti i detenuti con patologie psichiatriche in lista di attesa. Intanto restano in carcere, in un luogo inadatto alla cura, denunciano le radicali Maria Antonietta Farina Coscioni e Irene Testa che hanno lanciato un appello
Dopo 15 mesi di pandemia dovrebbe essere chiaro a tutti che il Servizio sanitario nazionale ha bisogno di una grande riforma. Eppure la questione non è al primo punto dell’agenda di tutte le forze politiche e non compare fra le riforme orizzontali del Recovery plan
Ancora oggi il governo gestisce l’emergenza provocata dal coronavirus senza pubblicare dati aperti, aggiornati e liberamente scaricabili. Informazioni che consentirebbero di compiere le analisi indipendenti necessarie per migliorare le misure di contrasto e contenimento. Le riflessioni di Marco Cappato, associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica