Dopo la morte ingiusta e violenta di Giulia (l’ennesima purtroppo) per opera di un uomo, il suo ex ragazzo, siamo tutti molto tristi, amareggiati ma anche molto indignati per quello che sentiamo ogni giorno in televisione e leggiamo sui giornali. Oggi le manifestazioni organizzate da Nonunadimeno a Roma e a Messina
Dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, mentre tutto il Paese si interroga su come riconoscere e fermare la violenza contro le donne, fare prevenzione diventa fondamentale. Questo dialogo tra la psichiatra Irene Calesini e Federica Scrollini di Befree fa comprendere il lavoro che c'è dietro alla formazione e all'attività dei centri antiviolenza
Un testimone della prima aggressione a Giulia Cecchettin telefonò al 112 raccontando quello che aveva visto. Nessun intervento. Una seconda chiamata è rimasta senza seguito. Forse sarebbe il caso che anche le forze dell’ordine aprano un’ampia riflessione sulla sensibilità con cui approcciano e hanno approcciato i casi di donne a rischio in questo Paese
«Le donne devono ritrovare quella sensibilità che fa vedere quello che c’è oltre un buon comportamento, come anche oltre a delle parole d’amore. Bisogna andare oltre quel discorso falso e ipocrita che per esempio ti fa dire “io amo tanto le donne” quando non è vero per niente», diceva lo psichiatra dell'Analisi collettiva parlando di prevenzione
Il Giornale tre anni pubblicò un articolo dal titolo esemplare: “Allarme maschicidi. Gli uomini vittime quando le donne ma nessuno ne parla”. E il difensore di Turetta non mancò di condividere
Il capitalismo punta alla massimizzazione del profitto e oggi sfrutta l'ingegno umano. Possiamo lasciare ad aziende private un potere così esteso? Anche di questo si discuterà il 24 novembre a partire dal libro "Intelligenza artificiale e pensiero umano"
La risposta efficace contro la violenza di genere non è la repressione, ma la prevenzione, che va implementata con più risorse e in modo sistematico. Mentre tutto il Paese si interroga sulle cause dell'uccisione di Giulia Cecchettin, ecco un contributo della psichiatra e psicoterapeuta Irene Calesini
Superare la distruttività del conflitto con un modello di cooperazione e di convivenza. Ecco l'analisi dello psicologo sociale Francesco Paolo Colucci che ha studiato a lungo le scuole arabo-israeliane e ha tenuto dei corsi nella Striscia di Gaza
Dal 1953 l'Aied lavora in Italia per promuovere lo sviluppo della società facendo informazione sulla sessualità, la contraccezione, la demografia. Il 17 novembre li festeggia rilanciando proposte concrete per introdurre nelle scuole italiane i corsi di educazione sessuale e affettiva, per ripensare gli strumenti di welfare a favore delle donne
In una lettera aperta giornaliste e giornalisti, scrittrici e scrittori, rappresentanti di associazioni, attivisti, chiedono ai vertici dell'azienda di prendere posizione dopo una trasmissione in cui una vittima di uno stupro è stata sottoposta a una intervista che è "pornografia del dolore"