Open source e open data: “Che aria tira?” è il primo progetto in Italia di automonitoraggio della qualità dell'aria. Prende vita in Toscana da un'idea di Mamme NO inceneritore, movimento per la difesa e la...
Ironico e pungente, diretto e intelligente, Zerocalcare, il fumettista di Rebibbia, sembra restare in silenzio solo di fronte al suo armadillo e a quel poco che, da un mucchio di macerie, ancora ci rimane. Il suo...
Mentre nelle varie televisioni si è già in piena campagna elettorale a colpi di tweet, slogan e fantasia in quel dimenticato posto che è il Parlamento e le sue commissioni in occasione della votazione della...
Se lo Stato è espressione dei cittadini, perché un cittadino è morto in carcere mentre era in attesa di scontare la propria pena?
Capiamoci. Se ieri vi è capitato di leggere le dichiarazioni di Calderoli (sì, sempre lui, sempre lui) che ha dichiarato «io tra chi difende la propria casa e la propria famiglia e chi invece la...
Esistono forti diseguaglianze anche nell'uso e nell'accesso alla tecnologia digitale da parte dei più piccoli. I problemi si fanno sentire soprattutto per chi è disabile e per i minori migranti. Lo denuncia il Rapporto sulla condizione dell'infanzia dell'Unicef
Si è conclusa a Palermo la due giorni in cui il "Tribunale" fondato da Lelio Basso ha fatto luce sulle responsabilità e le cause delle migliaia di morti in mare durante il viaggio verso le coste europee. Una strage silenziosa in palese violazione dei diritti dei migranti
Ha ragione il Presidente dell'Anpi Smuraglia a dire che "portare la salma in Italia con solennità e volo di Stato è qualcosa che urta le coscienze di chi custodisce una memoria storica. Urta con la storia di questo dopoguerra"
Al centro del docufilm di Valerio Jalongo “Il senso della bellezza”, un connubio fra arte e scienza, c’è la ricerca stessa: fin dagli albori l’essere umano ha sempre cercato, spingendosi coraggiosamente nell’oscurità delle grotte per dipingere
«La Dichiarazione universale dei diritti umani afferma che tutti nasciamo liberi. Gli Stati europei l’hanno firmata ma non ci hanno creduto neanche per un istante. Altrimenti oggi non ci sarebbero così tanti uomini in catene», denuncia la filosofa ungherese Ágnes Heller