Ecco come gli adolescenti affrontano il tema della violenza contro le donne, dopo l'uccisione di Giulia Cecchettin. Il racconto di un insegnante su come la scuola può diventare un luogo che favorisce le relazioni umane
C'è necessità di una risposta unitaria di massa di fronte allo sfruttamento delle fasce più deboli della popolazione, in particolare le donne, operato dal sistema capitalistico. Che divora tutto, come emerge dal nuovo saggio di Nancy Fraser
Anno nuovo, ma la violenza contro le donne è sempre la stessa. Un inaccettabile stillicidio di casi segna le cronache già in questi primi giorni del 2024
La storia delle giovani donne protagoniste del progetto di cooperazione Restart Tunisie che si è sviluppato a Gabes e coniuga l'economia sociale con la tutela dell'ambiente
Io penso che questo millennio si caratterizzerà per questo scontro culturale: è possibile pensare per gli esseri umani, donne e uomini, che ci sia una possibilità di sviluppare una propria identità libera da ogni identificazione con qualcun altro? È possibile immaginare di superare la scissione tra mente e corpo che da più di 2000 anni viene proposta come unica possibilità per esercitare un pensiero? È possibile immaginare un pensiero nuovo che non stabilisca come principio ultimo quello del mors-tua vita-mea? Sono idee forti e valide per la costruzione di una sinistra nuova
“Non vogliamo panchine rosse ma azioni concrete, che vadano a colpire la causa e non a piangere la conseguenza", ha scritto il collettivo Zaum Sapienza 
Non si è ancora spenta l'enorme onda emotiva per l'assassinio di Giulia Cecchettin. Facciamo in modo che la vitalità delle manifestazioni di massa si trasformi in cambiamento vero. Per questo non serve inasprire le pene come vuole la presidente del Consiglio Meloni (che accelera su premierato e panpenalismo), serve una rivoluzione culturale
L’origine culturale della differenza fra uomo e donna. Una violenza pluri-millenaria si è perpetuata fino ai giorni nostri e viene liquidata dalla cultura dominante come un evento ineluttabile. È doveroso chiederci quale sia la causa
Una marea di persone è scesa in piazza il 25 novembre scorso a Roma e in altre città per dire no alla violenza contro le donne. Rimettere al centro l’affettività: è ciò che chiedono alla società degli adulti migliaia di giovani donne e uomini. Non rimaniamo sordi a questo richiamo
La ferocia nella crisi del patriarcato, con radici antiche e consolidate, fa da sfondo alla tragica slatentizzazione della malattia mentale che troviamo nei femminicidi. Come se fosse una immagine speculare: è la società che ammala i rapporti privati o i fatti privati riflettono la società malata?